Abbiamo parlato di utili e di tassi, ma in realtà, da qualche anno, un terzo elemento,
la liquidità, sovradetermina il ciclo lungo dei mercati. Se usiamo come indicatore di liquidità la dimensione del bilancio delle principali banche centrali vediamo una crescita piuttosto costante che parte dai 4 trilioni del 2009 e arriva ai 15.4 di oggi, con un'accelerazione nei primi cinque mesi di quest'anno che, guarda caso, coincide il forte rialzo di borsa dello stesso periodo. Da qui alla fine del 2018 le dimensioni complessive del bilancio delle banche centrali continueranno a crescere, ma sempre più piano, per poi iniziare a flettere lentamente fino a riportarsi alle dimensioni di oggi alla fine del 2020.
Se l'andamento dei mercati nel breve sarà deciso dagli
utili trimestrali che inizieranno a uscire nei prossimi giorni, nel medio periodo, guardando alla liquidità, si può sostenere che siamo entrati nella prima fase di un top secolare molto arrotondato. Il grosso del rialzo, in altre parole, è alle spalle e quella che si profila è una fase laterale, prima moderatamente positiva e poi, più avanti, moderatamente negativa. A decidere quanto negativa sarà l'
inflazione.
La
perdita di velocità dei mercati, in questo momento desiderata anche dalle banche centrali, ha indotto molti (e molti di più indurrà in futuro), a
cercare strade facili (oltre a quella difficile e impegnativa dello
stock picking) per continuare a guadagnare. Le elenchiamo in ordine crescente di pericolosità.
La prima è quella delle rotazioni. Più l'indice è calmo, più violente sono le rotazioni perché tutti cercano di cavalcarle. Quest'anno tutti i settori, a turno, hanno avuto il loro quarto d'ora di celebrità e il loro quarto d'ora di buio e ora, per alcuni (come l'energia e le banche), sta forse partendo il secondo giro. Giocare le rotazioni è una pratica perfettamente regolare e ortodossa, ma oltre alla capacità analitica utile a capire che cosa è caro e che cosa è relativamente a buon mercato, occorre uno spiccato senso del ritmo, ovvero del timing di mercato. È facile che si entri tardi ed è ancora più facile che non si esca in tempo.
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