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Montagne e topolini

Speranze e paure destinate a sgonfiarsi


Riforma fiscale americana. Studiata nei dettagli negli otto anni di opposizione repubblicana, doveva essere la più grande rivoluzione economica dal New Deal. Mese dopo mese ha però perso i pezzi e ora il rischio è che davvero ne esca un topolino.

Ha cominciato la lobby degli importatori a impedire l'introduzione della border tax sulla produzione estera. Poi la lobby degli indebitati ha bloccato (almeno per ora) l'abolizione della detraibilità degli interessi passivi. Si pensava di abbassare l'aliquota per le società al 15, ma senza border tax e interessi passivi non ci sono i soldi e ora è rimasto solo Trump a parlare del 20 mentre tutti gli altri parlano del 23-25. Sul fronte delle imposte sulle persone, la lobby dei repubblicani di New York e California sta lavorando per il ritiro della proposta di abolire la detraibilità delle imposte locali, attraverso la quale gli stati virtuosi finanziano gli stati spendaccioni. I soldi per abbassare le aliquote scendono quindi ogni giorno che passa.

Le direttrici di One Belt, One RoadInsomma, l'impianto della riforma è bombardato da tutti i lati e la maggioranza al Senato è di soli due membri, con McCain e Rand Paul già defilati e Corker che giura che non autorizzerà un solo centesimo di deficit in più.

Il consenso di mercato sconta 8 dollari per azione di maggiori utili dalla riforma fiscale, ovvero il 6 per cento in più. Nei suoi calcoli, tuttavia, il mercato parte dalla proposta dei Sei Saggi (Trump e i leader di Camera e Senato) alla quale mancano però i voti decisivi dei senatori citati. Abbiamo visto gli stravolgimenti radicali cui è stata sottoposta la riforma sanitaria in corso d'opera (la riforma è fallita comunque) e annacquamenti profondi ci saranno anche per quella fiscale, a partire dal differimento del suo inizio nel corso dei prossimi dieci anni.

Le borse festeggeranno qualsiasi testo di riforma che uscirà dal Congresso, ma nel corso del 2018 si accorgeranno che l'impatto sugli utili sarà molto più modesto di quello che si stanno aspettando. Per non correggere (e per tentare di salire ancora) dovranno appoggiarsi su altri fattori. Come la crescita globale, che l'anno prossimo potrebbe essere buona come quella di quest'anno.

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