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Sisifo e Tantalo

Due supplizi per le borse


Se invece l'economia americana e globale dovesse decelerare in modo marcato, gli utili ovviamente ne risentirebbero negativamente, ma il pilota automatico delle banche centrali rimarrebbe ancora, inerzialmente, orientato in senso restrittivo almeno per qualche mese.

Nel 2017 si faceva il tifo per un'accelerazione della crescita e per un'uscita dalla ripresa insipida e incolore degli anni precedenti. Oggi si invoca di nuovo una crescita più modesta che allontani l'inflazione e rallenti l'azione della Fed. Meglio meno, ma più a lungo. David Zervos si spinge a dire che una nuova Goldilocks non è solo un desiderio ma è la realtà dietro l'angolo. L'inflazione sta smettendo di crescere e in alcuni settori è addirittura in regresso. Il petrolio e le materie prime sono in ribasso evidente. Se la crescita si riporterà verso il due per cento, se l'inflazione rimarrà ancorata al due, se le guerre commerciali non produrranno sconquassi, allora ci ritroveremo di nuovo in uno stato di grazia e il ciclo potrà proseguire indisturbato.

È uno scenario suggestivo e rientra nel possibile. Un conto è però una Goldilocks come quella degli anni scorsi, in un contesto di ancora ampie risorse inutilizzate. Un altro conto è una Goldilocks con una disoccupazione ai minimi storici. Nessuno può sapere con certezza se la curva di Phillips è davvero morta o se al contrario sta per risvegliarsi. Nel dubbio è però legittimo che i mercati richiedano un premio più alto per il rischio ovvero, a parità di utili, un prezzo più basso per l'azionario. L'Equity Risk Premium, il differenziale tra il rendimento economico di una società quotata e quello dei governativi lunghi, è ampiamente sotto la sua media storica e non ci sarebbe da meravigliarsi se si normalizzasse almeno un poco.

Detto questo, c'è qualcosa cui aggrapparsi per sperare in un mercato meno preoccupato almeno per fine anno? C'è, sicuramente. Una riaccelerazione anche modesta in Europa e un clima meno teso tra America e Cina sarebbero di grande aiuto. Anche una Fed più possibilista sarebbe positiva. Powell ha fatto già alcune concessioni, dichiarandosi consapevole del rallentamento globale e, all'interno, delle difficoltà del settori legati ai tassi. La Fed vede chiaramente il ribasso azionario, ma vede anche un'economia americana che, soprattutto nei settori meno legati al resto del mondo, va ancora fin troppo bene.

In pratica, se vogliamo concederci un rialzo di fine anno, che resta ancora possibile, dobbiamo guadagnarcelo accettando di partire da una base più bassa.
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