Facebook Pixel
Milano 11:32
40.170 -0,94%
Nasdaq 21-mag
21.080 0,00%
Dow Jones 21-mag
41.860 -1,91%
Londra 11:32
8.724 -0,71%
Francoforte 11:32
23.950 -0,72%

Generali bravi e fortunati

Troppo impari il confronto tra l’Euro e la vecchia Lira, ancorché rinsanguata da un sussulto popolare.

Quell'Italia che si lamenta dell'Unione Europea e spinge per l'autonomia, non dovrebbe dimenticarsi di un paio di cosette e cioè che senza le pressioni ricevute da Bruxelles, sarebbe invischiata in una situazione ancora peggiore di quanto lo sia oggi.

Lamentarsi del progetto europeo o di quanto non abbia ricevuto dall'euro convergenza è semplicemente dovuto alla sua scarsa disciplina e al retaggio di un'idea ancora legata alla lira.

Probabilmente è vero che un ritorno alla vecchia moneta renderebbe più forte la nostra economia, ma solo per poco tempo. I benefici sarebbero bruciati dal fuoco dell'inflazione e l'attimo glorioso di una beneaugurante indipendenza, potrebbe trasformarsi in un cumulo di fumanti macerie. Sarebbe tutto da provare, ma non oggi. Non nelle condizioni in cui siamo. Meglio non farlo. Troppo impari il confronto tra l'Euro e la vecchia Lira, ancorché rinsanguata da un sussulto popolare. E' vero che l'avversione all'Euro e a questo modello di Unione, tracima in tutta Europa, anche nei paesi notoriamente virtuosi (ma non troppo), ma se una valenza positiva può avere avuto la risultanza elettorale dello scorso maggio, è quella di una bella "schiarita" sulle cose da fare, in piena consapevolezza, per rimettere in carreggiata una nazione che sta viaggiando sul lato del baratro più profondo. Ovviamente, oltre al saper fare, serve anche fortuna e come diceva Napoleone "tra un generale bravo ed uno fortunato preferisco il secondo".

Questo in teoria, ma se ci alziamo la mattina e sentiamo che mezzo governo è in mano alle lobby… allora siamo a posto. Torneremmo in un sol colpo al "sesterzo" romano.
Condividi
"
```