(Teleborsa) -
Due miliardi in più da Kkr ed uno spezzatino per l'accoppiata Cdp-Maquarie. Sono queste le proposte "migliorative" presentate venerdì sera dalle due
cordate rivali per Netco, la società che comprende la rete primaria e secondaria di TIM ed i cavi sottomarini di Sparkle. Offerte che saranno poste
al vaglio del CdA di TIM nelle sedute
del 19 e del 22 giugno prossimi, dopo l'ingresso di Luciano Carta, candidato di Vivendi per prendere il posto di Arnaud de Puyfontaine, nella riunione del 14 giugno.
TIM non ha reso noti i dettagli delle offerte, che dovranno essere prima prese al vaglio dal Board, ma fonti vicine alla vicenda parlano di un
rilancio di 2 miliardi da parte di Kkr, che avrebbe così portato la sua proposta a
23 miliardi di euro e chiesto una serie di condizioni aggiuntive. Anche con il rilancio, però, la proposta sarebbe ancora
lontana dai 30 miliardi auspicati dal socio Vivendi, che detiene il 23,7% di TIM.
Quanto alla cordata rivale formata da
Cassa Depositi e Prestiti ed il fondo australiano Maquarie, il valore complessivo della proposta sarebbe rimasto
fermo a 19,3 miliardi, lontanissimo dalle aspettative dei francesi,
ma si parla di uno spezzatino: le
aree nere e di maggior valore di Open Fiber sarebbero
acquisite dagli australiani, mentre
Cdp avrebbe campo libero per l'attuazione dei suoi piani sulle
aree bianche e grigie. Una soluzione che risolverebbe alcune problematiche antitrust e che spianerebbe la strada anche ad un secondo accordo con Kkr per rilevare la rete di TIM.
Quel che è certo è che
ci vorrà tempo per portare a casa il piano rete unica. Lo ha ammesso di recente anche l'Ad d CDP Dario Scannapieco, ammettendo che l'operazione richiederà "tempi probabilmente più lunghi" dal momento che "lo scenario è in evoluzione" e "non ha senso creare due reti per erogare il servizio".