(Teleborsa) - In Giappone, l’inflazione è scesa
sotto il 3% per la prima volta da agosto dell'anno scorso. L'indice dei prezzi al consumo di settembre è sceso, infatti, al 2,8% rispetto al 3,1 di agosto, una lettura leggermente superiore alle previsioni degli analisti che attendevano un calo al 2,7%. L'indice dei prezzi è tuttavia ancora superiore all’obiettivo del 2% della
Bank od Japan (BoJ).
Inoltre l'inflazione
al netto dei prezzi alimentari ed energetici è scesa al 4,2%, a settembre, rallentando solo in misura lieve rispetto al 4,3% di agosto.
Dunque un segnale di
inflazione persistente che potrebbe spingere la BoJ ad una
stretta rispetto ad una politica monetaria incentrata tuttora, in Giappone, sui tassi negativi. Gli addetti ai lavori guardano con apprensione all’imminente meeting che si concluderà il prossimo 31 ottobre.
Nel frattempo, la Banca centrale è intervenuta nel mercato dei titoli di stato giapponesi (JGB): si tratta della quinta volta questo mese, dopo che il rendimento a 10 anni è salito a un nuovo massimo decennale. Il rendimento del JGB di riferimento è salito allo 0,845% proprio all’inizio della giornata di negoziazione, top da luglio 2013, dopo aver rivisitato i massimi anche il giorno precedente.