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Frena mercato auto Ue, Anfia: servono incentivi, puntare su neutralità tecnologica

Nel primo trimestre le immatricolazioni risultano invece in rialzo del 4,9%

Economia, Trasporti
Frena mercato auto Ue, Anfia: servono incentivi, puntare su neutralità tecnologica
(Teleborsa) - Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata all’EFTA e al Regno Unito a marzo le
immatricolazioni di auto ammontano a 1.383.410 unità, il 2,8% in meno rispetto a marzo 2023.

Nel primo trimestre del 2024, i volumi immatricolati raggiungono 3.395.049 unità, con una variazione positiva del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“A marzo 2024, il mercato europeo dell’auto registra la prima flessione da inizio anno, seppure contenuta (-2,8%), complice la concomitanza con le Festività Pasquali che, in alcuni dei maggiori mercati, ha determinato un numero inferiore di giorni lavorativi
nel mese, incidendo negativamente sulle vendite – afferma Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA. Nel terzo mese dell’anno, tra i cinque i major market (incluso UK), solo il Regno Unito mantiene una variazione positiva (+10,4%), mentre registrano una flessione la Germania
(-6,2%), la Spagna (-4,7%), l’Italia (-3,7%) e la Francia (-1,5%).

A marzo, la quota di penetrazione delle vetture elettriche pure (BEV), pari al 14,2%, supera nuovamente la quota delle vetture diesel (10,1%), come nel mese precedente. In Italia, invece, l’immatricolato diesel pesa per il 15,1% delle vendite nel mese, contro
l’appena 3,3% delle BEV (al 2,1% a gennaio 2024 e al 3,4% a febbraio). A questo proposito, essendo stato finalmente pubblicato il decreto attuativo relativo al nuovo piano di incentivi all’acquisto di auto green (ecobonus), speriamo che la misura possa diventare al più presto operativa così da indirizzare gradualmente i consumatori verso i veicoli a basse emissioni locali.

Sul fronte della transizione ecologica a livello UE, resta importante sensibilizzare i politici in corsa per le elezioni europee di giugno sulla necessità di un approccio fondato sulla neutralità tecnologica, che comprenda tutti i vettori energetici decarbonizzati,
quali energia elettrica rinnovabile, e-fuels e biocarburanti”.

Nell’area UE+EFTA+UK, a marzo, le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa incrementano del 4,9%; in particolare, calano le auto BEV (-11%, con il 14,2% di quota), mentre si mantengono in crescita le ibride tradizionali (+15,4%, con una quota del 30,6%). Nel complesso, sono state immatricolate 720.000 vetture ibride di tutti i tipi ed elettriche, che rappresentano, insieme, il 52,1% del mercato. Le auto ricaricabili (BEV e PHEV) raggiungono il 21,4% di quota. Se consideriamo i soli 5 major market, le vendite di
auto ricaricabili ammontano invece a 191.665 unità a marzo (-3%), con una quota del
18,8%.

In Italia, i volumi totalizzati a marzo 2024 si attestano a 161.979 (-3,7%). Nei primi tre mesi del 2024, le immatricolazioni complessive ammontano a 450.976 unità, con un rialzo del 5,7% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2023.

"Le cause della frenata del mercato dell'auto europeo a marzo (Ue+Efta+UK -2,8% a 1,38 mln di unità) di marzo vengono indicate dai principali commentatori europei nella debolezza della domanda dei privati, che appaiono fortemente penalizzati dagli aumenti di prezzi degli ultimi anni, ma anche nella frenata nelle immatricolazioni di autovetture elettriche (BEV)". Così in una nota il Centro Studi Promotor.

A marzo 2024 le immatricolazioni di auto elettriche nell'area sono state infatti 196.411 contro le 220.778 di marzo 2023, con un calo dell'11% dovuto anche a contrazioni particolarmente significative in Germania (-28,9%) e in Italia (-34,4%). Resta positivo invece il bilancio del mercato nel primo trimestre: +4,9% a 3,4 milioni di auto, anche se rimane lontano dai livelli pre-Covid del 2019: -18,1%. Il mercato dell'auto elettrica (bev), prosegue Csp, appare sempre più fortemente condizionato dalla presenza e dall'entità di incentivi all'acquisto, anche se incominciano a manifestarsi perplessità a livello del pubblico sulla opportunità delle scelte politiche dell'Unione Europea e del Regno Unito sulla transizione energetica nel settore della mobilità e ciò anche perché nel resto del mondo si prevedono incentivi all'auto elettrica, ma al momento non si prevede la messa al bando dei motori a combustione interna".

"Per quanto riguarda in particolare l'Italia che in marzo ha accusato un calo di immatricolazioni di auto elettriche del 34,4%, il presidente di Csp Gian Primo Quagliano sostiene che "sulla domanda sta influendo certamente l'attesa dei nuovi incentivi ripetutamente annunciati dal Governo, ma non ancora operativi. E in ogni caso forti perplessità stanno emergendo sulla tenuta delle quotazioni delle auto elettriche usate, che non beneficiano (o non beneficiano ancora) di incentivi. A ciò si aggiunge poi ovviamente la nota circostanza che l'auto elettrica, per il suo costo elevato, senza incentivi generosi al momento non è alla portata della maggioranza degli automobilisti italiani"

(Foto: © Sittipong Leetangwattana / 123RF)
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