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Calcio, rilanci non bastano: Serie A non decide su diritti tv

Da Dazn e Sky offerte per complessivi 900 milioni. Voto rinviato a nuova assemblea. Sul tavolo l'opzione "Canale"

Economia, Sport
Calcio, rilanci non bastano: Serie A non decide su diritti tv
(Teleborsa) - La Lega Serie A rinvia ancora la decisione sui diritti televisivi del massimo campionato italiano. Nel corso dell'assemblea di ieri broadcaster avrebbero rilanciato per un'offerta complessiva che non supera i 900 milioni di euro a stagione per il ciclo 2024-2029, con Dazn e Sky a dividersi i match. Mediaset, fino a oggi in corsa per una partita in chiaro, sarebbe fuori dai giochi. Un totale che non piace a tutti i club, che oggi incassano 927 milioni all'anno.
E si affaccia la proposta di accendere il canale della Lega di Serie A. "La proposta dei broadcaster a mio avviso è molto, molto bassa, non mi soddisfa e ho espresso grandi perplessità. Io – ha spiegato il patron della Salernitana, Danilo Iervolino – spingo per il canale: penso che sia un atto di grande coraggio e di modernità. Abbiamo visioni e strategie differenti, ci sono proprietari e manager, non c'è omogeneità totale. Mi sembra che insieme a Fiorentina e Napoli abbiamo espresso chiaramente il nostro pensiero a favore del canale". Oltre a questi tre club, anche il Milan vorrebbe approfondire la questione canale. "Ci sono due strade da percorrere. Si può continuare a lavorare con le società media tradizionali, come abbiamo fatto con successo fino a questo punto. Oppure si può creare la propria media company. E, sapete, con qualcuno come noi, Redbird, nella Seria A, questa seconda opzione è sicuramente da tenere in considerazione e dovrebbe esserlo" ha detto il patron rossonero Gerry Cardinale in una intervista a Class Cnbc. L'opzione, trapela dall'assemblea, è stata a lungo discussa nel corso della giornata di lavori in via Rosellini. Urbano Cairo, presidente del Torino ed editore di La7, avrebbe spiegato ai rappresentanti delle società le opportunità e i rischi legati al canale autonomo. Una strada che, se intrapresa, potrebbe far ritornare in campo anche i fondi finanziari chiamati a sostenere economicamente la realizzazione del canale.

La decisione dell'assemblea arriverà nel meeting del 23 ottobre, quando scadrà l'offerta di Sky e Dazn. "C'è una strategia di tipo conservativo e c'è anche la possibilità di provare a fare qualcosa di diverso – ha spiegato Maurizio Stirpe, proprietario del Frosinone –. Niente è deciso: non sono chiari i numeri con cui fare i confronti. C'è la necessità di capire i numeri per stabilire qual è l'opzione migliore per il futuro del calcio: una scelta che riguarda anche le strategie che le società devono seguire nei prossimi anni. Giusto prendersi una settimana di tempo".

Se lunedì i club decidessero di respingere le offerte dei broadcaster, verrebbero aperte le sei buste con le manifestazioni di interesse da parte dei fondi per creare il canale.
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