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Con il No-Oil, è tutto da rifare

Dopo il carbone, il petrolio ed Internet, è la quarta Rivoluzione industriale

L'America non ha scelta: se vuole battere la sfida della Cina e la concorrenza dell'Europa, deve cambiare ancora una volta i paradigmi della produzione ed i parametri di convenienza nella raccolta e nell'impiego dei capitali. Puntando, naturalmente, a riprendere la supremazia geopolitica globale, compromessa da decenni di guerre che l'hanno sfiancata economicamente.

Donald Trump, ritirando gli Usa dall'Accordo di Parigi sul Clima e con le sue battaglie commerciali tutte incentrate sui dazi, si era chiuso in un mondo senza futuro. Anche il suo slogan "Make America Great Again" riproponeva un modello produttivo e di competizione globale in cui l'America chiedeva un impossibile ritorno al passato, diversamente da Reagan che aveva squadernato il mondo imponendo nuovi paradigmi tecnologici e di competizione.

La chiave di tutto è la Green Economy.
Dietro la sfida della decarbonizzazione dell'economia, dietro l'abbandono dei combustibili fossili, carbone, petrolio e gas, per passare alle forme di produzione di energia pulita c'è il solito vento che soffia dalla costa americana del Pacifico.
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