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Con il No-Oil, è tutto da rifare

Dopo il carbone, il petrolio ed Internet, è la quarta Rivoluzione industriale


Nonostante quel disastro di Borsa, da allora il mondo è cambiato: le tecnologie informatiche americane e le società che le hanno presidiate, da Microsoft ad Apple, fino ai nuovi colossi delle piattaforme social come Facebook ed ai sistemi di vendita in rete come Amazon ed e-Bay, per non parlare dei sistemi innovativi di fornitura di servizi come Airbnb ed Uber, hanno conquistato il mondo.

Due grossi limiti hanno caratterizzato questo sviluppo, che avrebbe dovuto rinnovare nel XXI Secolo la supremazia americana: su Internet girano dati, suoni ed immagini, ma ben pochi soldi; la manifattura dei terminali, dai personal computer agli smartphone ha preso la via dell'Oriente, come già successe a partire dagli anni Sessanta per le radio a transistor, i registratori a cassette, i lettori di Dvd, fino ai televisori a schermo piatto. I soldi si fanno soprattutto con la produzione degli apparati terminali e non con la diffusione dei contenuti. Solo le piattaforme e-commerce, come Amazon oppure Airbnb, sono remunerative, ma sono aperte alla concorrenza agguerrita.
La bilancia commerciale americana ha mostrato così un crescente e strutturale passivo sia nei confronti delle produzioni manifatturiere tradizionale che di quelle innovative, dalle automobili alla elettronica di rete e di consumo.

Lo scandalo del Dieselgate fu il campanello d'allarme: in America, l'industria automobilistica tedesca era stata messa nel mirino.

Passare alle auto a trazione elettrica, passando per quelle ibride, abbatte il valore di un secolo di investimenti nel settore motoristico e meccanico che hanno reso le automobili tedesche famose nel mondo per affidabilità. Crea problemi immensi dal punto di vista della produzione e della distribuzione della energia elettrica per la ricarica delle batterie.
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