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Con il No-Oil, è tutto da rifare

Dopo il carbone, il petrolio ed Internet, è la quarta Rivoluzione industriale


Torna ad essere impetuoso: dietro la Tesla, dietro i finanziamenti concessile fin dai tempi di Obama ed il rinnovato mito dell'auto elettrica che rimpiazza i vecchi motori a benzina ed a gasolio, ci sono sempre gli stessi progetti. Dominare il mondo attraverso la definizione di nuovi paradigmi.

Quella degli ambientalisti californiani è una battaglia che va avanti da decenni: sin dagli anni Ottanta chiedevano il passaggio all'auto elettrica, il famoso ZEV (Zero Emission Vehicle) e mandavano in giro per il mondo le immagini del "buco dell'ozono" (Ozone Layer Depletion) imponendo la eliminazione dei gas CFC (Clorofluoricarburi) dalle confezioni spray e dalle ricariche dei condizionatori.
Era troppo presto per scommettere sulle tecnologie ambientali e sui motori elettrici: troppi investimenti per risultati in prospettiva assai modesti, e soprattutto nessun vantaggio strategico nella competizione con l'URSS: l'Amministrazione Reagan preferì puntare sulla sfida militare basata sullo Scudo spaziale, pompando l'ICT (Information Communication Technology).

Migliaia di miliardi di dollari furono investiti dal Pentagono su queste tecnologie, e per la prima volta il reclutamento militare si diresse agli studenti universitari delle facoltà scientifiche: di lì a poco, centinaia di start-ut si affollarono nel settore di Internet, ed un nuovo indice di Borsa, il Nasdaq, fu creato a New York per dare visibilità al nuovo segmento tecnologico. Fu il trionfo, ed anche la bolla finanziaria delle Dot-com, che esplose nei primi mesi del 2001: raccoglievano enormi quantità di capitale in giro per il mondo, ma non facevano utili.
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