Per contrastare questo sistema che penalizza fortemente i
Paesi produttori di materie prime, quelli di petrolio si sono da tempo riuniti in un cartello, l'Opec, che decide i volumi produttivi ed assegna le singole quote ai vari aderenti in modo da massimizzare i proventi e minimizzare la produzione. Per coordinare anche il
mercato del gas, prodotto spesso fungibile e dunque in concorrenza col petrolio, l'organizzazione si è estesa anche ai Paesi che producono il gas, con la denominazione di
Opec+. Così facendo, si sono smarcati da una competizione unicamente di mercato, basata solo sui costi, in particolare quelli del capitale.
Vi sono comunque condizioni di
piena competizione di mercato, ad esempio nel caso del
gas per gli Stati Uniti, visto che tutti i produttori sono americani e che immettono il rispettivo prodotto in una unica infrastruttura di trasporto e distribuzione. Ci sono contesti, come l'
Europa, che non hanno autonomia energetica e devono attingerla da lontano, soggiacendo alle condizioni dei produttori: dai Paesi del Golfo Persico, del Mar Caspio, o dalla Russia. Questioni tornate di viva attualità in questo periodo.
Grande importanza hanno anche i Paesi consumatori di Commodity: mettere un
embargo europeo al gas o al petrolio provenienti dalla Russia, crea a questo Paese un danno notevole in termini di mancati incassi. Danno che è tanto maggiore quanto più è difficile per la Russia trovare altri sbocchi alla sua produzione e quanto più il suo prezzo di vendita è allineato verso il basso dalla copertura dei soli costi del capitale ed operativi.
In pratica, i Paesi produttori di petrolio e di gas sono
diventati nel tempo progressivamente più "ricchi" solo da quando si sono riuniti nel cartello dell'OPEC+. Hanno quindi alterato una concorrenza solo di mercato ed interferito pesantemente su un sistema in cui il valore aggiunto e dunque i prezzi si commisurano soprattutto ai costi di produzione, ed in primo luogo a quelli del capitale impiegato.
Nel momento in cui gli Usa e l'Europa imponessero una serie di
sanzioni crescenti alla Russia per i prodotti energetici a causa della guerra in Ucraina, creano una
barriera di ordine politico a quello che in precedenza era già un sistema di "mercato orientato" dalle decisioni dell'OPEC+: si creano così aree geopolitiche ed interdipendenze che hanno caratteristiche eterogenee. Ci sono infatti alcuni soggetti completamente indipendenti dal punto di vista energetico, come gli Usa, altri come l'Unione europea che sono soprattutto consumatori, altri ancora che sono invece prevalentemente produttori come la Russia ed i Paesi del Golfo. Ci sono poi l'Iraq, l'Iran, la Cina, l'India ed altri ancora, ciascuno con caratteristiche diverse.
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