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New Commodity Order

Inflazione, Catena del Valore, Mercati e Geopolitica

Inflazione alle stelle. Siamo in un momento di forte tensione sulle materie prime, dai prodotti agricoli a quelli energetici, che può rappresentare una svolta nella dinamica economica globale: ridetermina il ruolo della Finanza, redistribuisce il potere tra i Paesi produttori di materie prime, quelli industriali trasformatori ed i Consumatori finali. Anche questi ultimi contano molto, perché se non c'è chi consuma e che paga, è inutile investire e produrre.

Il sistema finanziario sta abbandonando gli interventi sullo stato patrimoniale delle aziende, capitale di rischio e prestiti, per focalizzarsi sulla estrazione di proventi agendo sul loro conto economico, intervenendo sui mercati delle Commodity.

Gli Stati a loro volta, usano le Commodity a fini geopolitici.

La integrazione della filiera produttiva è sempre stato un obiettivo strategico, perché in questo modo ci si assicura la disponibilità e la convenienza dei prezzi: storicamente, le colonie di sfruttamento erano finalizzate a questo, assicurarsi la disponibilità della materia prima là dove si trova, da trasformare magari in un altro posto e poi da rivendere in un altro ancora, assicurandosi così sempre più consistenti guadagni.

Cominciamo dalle materie prime, le Commodity, per capire come la teoria economica si basa generalmente sulla idea che la creazione del valore aggiunto, e quindi anche del prezzo derivi essenzialmente dalla loro progressiva trasformazione in prodotti "intermedi" e poi in prodotti "finiti".

Il grano è un prodotto fungibile, indifferenziato, naturalmente considerando le diverse qualità prodotte e le loro intrinseche qualità merceologiche: peso specifico, umidità, colore, amidi, proteine, glutine e così via. Tra due partite di grano aventi la medesima caratteristica merceologica c'è indifferenza: in un luogo ed in un tempo dato, hanno lo stesso prezzo. Ci sono naturalmente i mercati dove si svolgono le contrattazioni, anche virtuali, che determinano il prezzo. Ma il grano va prima ridotto in farina, bene intermedio, e poi in pane o pasta, prodotti di consumo finale.
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