Facebook Pixel
Milano 17:35
34.825,01 -1,62%
Nasdaq 18:23
18.661,36 +0,62%
Dow Jones 18:23
39.993,58 -0,03%
Londra 17:35
8.424,2 +0,05%
Francoforte 17:35
18.768,96 +0,35%

A tutto gas, senza gas

Sostituire le forniture russe richiede tempo, investimenti e non azzera i rischi


Il fatto è che le fonti di gas alternative che si stanno cercando di acquisire diversificando le aree geopolitiche di provenienza per escludere la Russia, pongono nuovi rischi:

  • A) ALGERIA
Pur essendo legata all'Italia da legami assai forti anche per quanto riguarda le forniture energetiche, è rimasta estranea al quadro occidentale, visto che nonostante le gravi difficoltà economiche ha rifiutato un prestito del FMI per non dover soggiacere alle condizioni che sarebbero state poste in termini di liberalizzazione dell'economia.
  1. Non va trascurato poi il fatto che la Sonatrach, l'Azienda petrolifera di Stato della Algeria, è partecipata al 40% dalla russa Gazprom.
  2. I legami con la Russia e con la Cina si estendono alle forniture di armi e mettono in conto un forte attrito con il Marocco per via della influenza che quest'ultimo vuole esercitare sull'enorme area del Sahara Occidentale, contesa con l'Algeria dopo la decolonizzazione nei confronti della Spagna.
  3. Gli Usa hanno appoggiato il Marocco in queste rivendicazioni, per via dei legami strettissimi che hanno da sempre con Rabat, la stessa Spagna cura in modo particolare il buon vicinato con il Marocco per evitare che dalle sue frontiere arrivino frotte di immigrati nella enclave di Ceuta. Questo comportamento del Marocco e della Spagna irrita la Algeria, che ha dismesso un gasdotto che alimentava il Marocco e poi transitava in Spagna. Rimane un altro gasdotto che collega direttamente l'Algeria alla Spagna, ma non è sufficiente per soddisfare il fabbisogno di quest'ultima che dipende esclusivamente dalla Algeria per le forniture di gas.
  4. L'Italia non ha dato seguito alla realizzazione del gasdotto GALSI (Gasdotto Algeria, Sardegna, Italia) che avrebbe migliorato considerevolmente sia l'approvvigionamento energetico della Sardegna sia quello delle acciaierie di Piombino, terminale del gasdotto nella penisola italiana.
  5. Le condizioni finanziarie della Algeria non le consentono gli investimenti necessari per la ricerca di nuovi pozzi, e comunque gran parte della maggiore produzione verrà riservata allo sviluppo della economia interna.
  6. L'Algeria è interessata alla realizzazione di un gasdotto trans-sahariano, che la colleghi alla Nigeria (NigAl): l'area che viene attraversata è molto turbolenta, soggetta a razzie continue. Il Niger, Paese che verrebbe attraversato da questa infrastruttura, si è finora opposto chiedendo lauti compensi per l'attraversamento. In ogni caso, la endemica presenza di incontrollabili formazioni islamiche in tutta l'area, rende assai rischioso fare completo affidamento. Già oggi si ha notizia di prelievi non autorizzati dalle reti nigeriane, che alimentano il contrabbando, di entità eccezionalmente elevata: fatta pari a 100 la quantità di petrolio immesso, ne arriva a destinazione assai meno della metà, a volte appena il 20%.
Condividi
"
Altri Editoriali
```