(Teleborsa) - Il partito Russia Unita resta primo, ma i consensi non arrivano neanche alla metà dei voti. E' questo il quadro che si è delineato, stamane, dopo lo spoglio notturno delle schede delle elezioni del Paese da tutti considerate un test per Vladimir Putin.
Con il 96% circa delle schede scrutinate, il partito putiniano si è attestato al 49,54% e avrà la maggioranza assoluta con 238 seggi su 450 alla Duma. Tuttavia Russia Unita, fondata dall'ex funzionario dei KGB, ha perso il 15% dei voti: passare dal controllo totale della Duma a partito di maggioranza relativa è dunque uno scivolone che forse lo stesso Putin non aspettava.
Queste elezioni, da tutti considerate un referendum sullo "zar" sono forse il segnale della "fine di un'epoca", come aveva preannunciato Alexiei Navalni, il più popolare blogger russo anti corruzione?
Vladimir Putin è ancora forte ma da oggi lo zar dovrà fare i conti con un Paese in vena di cambiamenti. Certo la maggioranza ottenuta da Putin farebbe invidia a qualunque leader occidentale ma tutto è relativo e per lui si tratta del minimo storico dei consensi.
La giornata del voto in Russia è stata condita da Piazze chiuse e da proteste. Centinaia gli oppositori arrestati tra Mosca e San Pietroburgo mentre partecipavano a manifestazioni non autorizzate per protesta contro le elezioni, ritenute una farsa.