(Teleborsa) - Il suo nome è Ser.pi.co ed è venuto alla luce il 1° gennaio. Non si tratta del superpoliziotto di un film di Al Pacino, cui sembra alludere il nome, ma il piedipiatti elettronico messo in campo dal Fisco per scovare gli evasori.
Istituito dall'articolo 11 del decreto salva Italia, Ser.pi.co è l'acronimo di Servizio per i contribuenti ed rappresenta il braccio operativo della SOGEI, che cura i servizi informativi del Ministero dell'Economia. Si tratta di un grosso cervellone elettronico, in grado di gestire miliardi di informazioni 24 ore su 24 ore, nascosto nelle cantine della SOGEI.
Un sistema articolato su più livelli, che opererà in automatico, cercando di scoprire gli evasori, attraverso le spese effettuate (dal mutuo, alle bollette, a tutte le operazioni bancarie con tetto superiore ai mille euro). Si stima che questo sistema riesca a gestire 22 mila informazioni al secondo.
Ma come funziona? IL sistema è in grado di incrociare tutte le informazioni afferenti ad un soggetto ben determinato, associato al relativo codice fiscale, dall'accredito dello stipendio, al pagamento del mutuo e delle bollette, a tutte le transazioni bancarie ed alle spese per lo svago ed il tempo libero, come viaggi, vacanze, palestra ecc.
L'obiettivo si Ser.pi.co è quello di far emergere i 120 miliardi di evasione stimata in Italia, dai grandi evasori ai piccoli evasori, grazie al tramonto del segreto bancario e ad uno strumento software che ha dotato l'Agenzia delle Entrate di una capacità superiore a milioni di ispettori fiscali.
Una volta che il nuovo software avrà rilevato una discrepanza, lancerà la segnalazione all'ufficio competente, che si occuperà di eseguire l'accertamento.