(Teleborsa) - Il governatore della Banca del Giappone,
Haruhiko Kuroda, si augura un
tasso di cambio per lo Yen, sulle altre valute,
più basso, per contribuire a soddisfare il suo obiettivo di inflazione e farà il possibile per
estendere il programma di stimolo per raggiungere questo obiettivo.
Come il suo omologo giapponese, anche il presidente della Banca centrale europea,
Mario Draghi, ha riconosciuto la
necessità di un euro più debole, per evitare la
deflazione e rendere le esportazioni più competitive, anche se ha negato di voler "puntare" uno specifico tasso di cambio.
Dopo il
peso argentino, che sta precipitando a seguito di un
default del debito e conseguente svalutazione, lo
yen è visto come la valuta che potrà subire la
svalutazione più importante tra le principali valute, entro la fine del 2015. Il consensus medio, tra quelli raccolti da un panel di autorevoli analisti, vede un calo per la valuta nipponica di oltre il 6% per la fine del prossimo anno.
Anche l’Euro viene annoverato tra le 10 valute a più forte svalutazione, con gli strategist valutari che prevedono un calo del 5,6% entro il 2015.