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L’incubo “Napster” per le assicurazioni auto

Economia
L’incubo “Napster” per le assicurazioni auto
(Teleborsa) - L'industria delle assicurazioni auto, negli USA, ma anche nel resto del mondo, sta per vivere il suo “momento Napster”, ricordando quello delle case discografiche, all'alba della condivisione di file musicali online.

Allstate, Geico, State Farm, ed altre compagnie americane attive nell’assicurazione auto, sono alle prese con delle innovazioni che potrebbero erodere significativamente i loro bilanci. Il problema, per loro, è che le case automobilistiche stanno automatizzando più aspetti della guida, con decremento degli incidenti e di conseguenza della necessità di coperture per i proprietari di auto.

Si stima che nei prossimi 15 anni i premi possano scendere del 60%, considerando la diffusione delle auto ad auto-guida”, ha detto Donald Luce, responsabile per il Nord America di Celent, una società di ricerca focalizzata sugli applicativi IT per l’industria dei servizi finanziari e membro di Oliver Wyman Group. “Le società di assicurazione devono esser pronte a rivedere parte del loro business perché potrebbero andare incontro a significative riduzioni dei margini operativi”.

L’assicurazione auto è stata a lungo un business remunerativo. L'industria in America ha raccolto l’anno scorso 195 miliardi di premi. I nuovi clienti sono la principale fonte di profitto, tanto che solo Geico spende oltre 1 miliardo di dollari all'anno per le campagne pubblicitarie.

Anche Warren Buffett, proprietario di Geico attraverso Berkshire Hathaway, parla dei rischi a lungo termine per l’attuale modello di business.
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