(Teleborsa) -
A fine 2015 peggiora il quadro dell'industria italiana, dove iniziano a scendere anche gli ordinativi,
dopo la caduta registrata dal fatturato. L'anno chiude però con un bilancio in attivo, anche se di pochissimo.
La componente che pesa d più è sempre quella energetica, in risposta alla
caduta del prezzo del greggio.
Secondo quanto rileva l'ISTAT, il
fatturato dell’industria, al netto della stagionalità, ha registrato una
diminuzione dell’1,6% a dicembre rispetto al mese precedente, con un -1,7% sul mercato interno e -1,4% su quello estero. Il calo più cvonsistente si è registrato per l’energia (-4,6%) e per i beni strumentali (-2,2%).
Corretto i giorni lavorativi, il fatturato totale
diminuisce in termini tendenziali del 3%, con un calo del 2,7% sul mercato interno e del 3,2% su quello estero. L’indice grezzo del fatturato cresce, in termini tendenziali, dello 0,2%.
Scivolano anche gli ordinativi totali, che segnano una
diminuzione congiunturale del 2,8%, sintesi di una flessione del 4,8% degli ordinativi interni e di un aumento dello 0,2% di quelli esteri.
Nel confronto con il mese di dicembre 2014, l’indice grezzo degli ordinativi segna un
aumento tendenziale dell’1,5%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di prodotti di elettronica, mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-15,4%).
A consuntivo,
il 2015 è stato un anno positivo con un aumento del fatturato dello 0,2%, sintesi di una flessione sul mercato interno (-0,2%) e di un incremento su quello estero (+1,2%).