(Teleborsa) -
La domanda di energia complessiva in Italia dovrebbe salire marginalmente, fino a 164,8 Mtep nel
2020,
167,9 nel 2025 e
169 nel 2030, tornando su livelli di consumo analoghi a quelli del 1992, ma con una notevole presenza di rinnovabili (da 8,8 a 33 Mtep).
E' quanto evidenzia l'
Unione Petrolifera (
UP) nelle "
Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2016-2030".
L’incidenza delle singole fonti primarie sul totale consumo energetico è prevista modificarsi sensibilmente, tenendo appunto conto dell’espansione delle fonti rinnovabili, con il petrolio che, con un peso intorno al 33-34%, rappresenterà la prima fonte di energia almeno fino al 2018, superato negli anni successivi dal gas.
Il gas naturale al 2030 dovrebbe stabilizzarsi arrivando a coprire il 36,6% del nostro fabbisogno, mentre i
combustibili solidi alla stessa data
continueranno a soddisfare l’8,2% del totale;
previsto un ulteriore sviluppo delle fonti rinnovabili che nel 2030 arriveranno a sfiorare il 20%.In questo scenario - spiega
UP-l’evoluzione attesa delle emissioni di CO2 al 2020 è di valori più bassi del 17% rispetto al 1990 e del 26% rispetto al 2005; quelle derivanti dai prodotti petroliferi risulteranno inferiori del 44% rispetto al 1990, mentre dal gas
saranno superiori del 60%