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Strage di Nizza: la ricerca degli italiani dispersi. Indagini su legami attentatore-terroristi

Strage di Nizza: la ricerca degli italiani dispersi. Indagini su legami attentatore-terroristi
(Teleborsa) - Proseguono le ricerche degli italiani dispersi dopo la strage di Nizza mentre la polizia continua a indagare sull'attentatore. I funzionari della Farnesina hanno comunicato che la lista si è ridotta a una decina di persone tra non rintracciabili e feriti. Soltanto che sarebbero 18 gli italiani di cui ancora non si hanno notizie. Da registrare il ritrovamento di una intera famiglia di religione ebraica che mancava all'appello. Salvatore Sal Sermoneta, la moglie Wioletta Podpora e la figlioletta Siead si trovano a Londra, da dove hanno telefonato. L'allarme sulla loro scomparsa era stato dato da una nipote, certa che i congiunti si trovassero a Nizza. Ma la città francese avrebbe dovuto essere solo una tappa nei prissimi giorni del loro viaggio.

Le indagini sull'attentatore Mohamed Lahouaiej Bouhlel ucciso dai proiettili della polizia mente si trovava ancora nella cabina del camion della strage portano alla luce altri particolari. Dopo i cinque fermi di ieri, sono state fermate altre due persone, un uomo e una donna, sospettate di complicità con l'attentatore. Anche una terza persona sarebbe stata fermata poco dopo. Mentre l'ex moglie è stata nel frattempo rilasciata. Il tweet con cui l'Isis ha rivendicato l'attentato della Promenade Des Anglais che è costato la vita a 84 persone e il ferimento di oltre 200 ha chiamato Mohamed Lahouaiej Bouhlel "soldato". Eppure, gli investigatori non sono affatto convinti di legami del trentunenne franco tunisino con i terroristi islamici.

Chi lo conosceva, giudica Mohamed Lahouaiej Bouhlel solo un po' stravagante, pervaso da una vena di follia. Ma niente di più. "Era solo un po' matto" racconta un suo vicino di casa che aveva avuto modo di conoscerlo quando ancora viveva con la moglie e i tre figli, aggiungendo però che "non l'ho mai sentito parlare di estremismo, non posso credere che fosse un membro dell'Is".

Ma nuovi indizi sembrerebbero emergere dalla lettura dei dati racchiusi nella memoria del cellulare di Bouhlel, in primo luogo il tento di un messaggino inviato alle 22,24 proprio del 14 luglio, poco prima di salire sul camion, diretto ad uno dei fermati col quale chiedeva di portre "pù armi". Anche se uno degli investigatori avrebbe riferito a un cronista che né sul telefonino e né sul computer dell'attentatore sia stato trovato materiale di propaganda islamica. In ogni caso, l'esame degli sms, a quanto si è appreso, avrebbe indicato alla polizia un'abitazione del centro di Nizza. E' stato perquisito un appartamento, senza comunque che si sia trovato niente di interessante.

La dichiarazione del Ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, con quel "sembrerebbe essersi radicalizzato molto rapidamente", lascia però aperti diversi interrogativi. Un testimone avrebbe infatti raccontato che da non molte settimane Mohamed Lahouaiej Bouhlel si era lasciato crescere la barba e aveva manifestato più volte posizione estremiste. Dale registrazioni di diverse telecamere di sorveglianza, è emerso pure che per due giorni, prima della strage, il franco tunisino abbia compiuto sopralluoghi sulla zona scelta per l'attentato, passando ripetutamente per le adiacenze della Promenade Des Anglais con il camion frogorifero usato per l'attentato. Automezzo prenotato il 4 luglio scorso nella vicina Saint Laurent Du Var e ritirato l'11 luglio. La riconsegna sarebbe dovuta avvenire il 13, il giorno prima della strage.

Papa Francesco è rimasto fortemente colpito dalla strage. Soprattutto per i bambini che stavano guardando affascinati i fuochi d'artificio, che hanno pagato il prezzo più alto della follia omicida di Bouhlel. Lo ha riferito il Presidente dell'Associazione Francia-Italia, Paolo Celi, dopo ha parlato con il Santo Padre.
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