(Teleborsa) -
I consumi delle famiglie italiane nel 2016 non si fermano, e crescono dell'1% rispetto al 2015. Lo comunica l'
Istat, che attesta la spesa media oltre i 2500 euro, in
fase di consolidamento dal 2013 sia in termini nominali che reali (con una variazione del -0,1%).
In progresso anche il
livello medio della spesa alimentare, pari a circa 448 euro mensili (era 441 euro nel 2015), che mostra una crescente attenzione a
una più corretta alimentazione, con l'aumento delle spese per frutta e vegetali (+3,1% rispetto al 2015) e di quella per prodotti ittici (+9,5%, fino a 39 euro mensili). La spesa per
beni e servizi non alimentari (2076 euro al mese) aumenta dello 0,9%, in particolare con i servizi ricettivi e di ristorazione (+4,8%) e con i beni e servizi ricreativi (+2,9%).
Guardando ai
livelli di spesa tra occupati dipendenti ed indipendenti rimangono però forti divergenze: una
famiglia operaia consuma mediamente 2231 euro, mentre una in cui il capofamiglia è un
imprenditore o libero professionista indipendente ne spende 3586 euro (2805 se si tratta di un altro lavoratore indipendenti).
Esiste anche un consistente
divario di spesa sia
tra laureati e persone con licenza elementare o prive di titoli di studio (circa 1825 euro), sia tra
famiglie italiane e straniere (circa 1000 euro).
Il rapporto rileva infine una diminuzione del gap tra i
più elevati valori del Nord-Ovest e i valori più bassi delle Isole (da quasi 945 a circa 897 euro), ma allo stesso tempo nota un aumento di quello
metropolitano, a causa di una più marcata crescita della spesa nelle grandi città.