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Edilizia, in aumento i permessi per costruire nuovi fabbricati

Ma Unimpresa lancia l'allarme: oltre 450 mila edifici degradati e a rischio

Economia
Edilizia, in aumento i permessi per costruire nuovi fabbricati
(Teleborsa) - Segnali positivi giungono dall'edilizia residenziale: il numero di abitazioni dei nuovi fabbricati resta sopra la soglia delle 10 mila unità nel terzo trimestre 2016 e raggiunge quasi le 12 mila nel quarto. E' la fotografia scattata dall'Istat secondo cui complessivamente, nel secondo semestre del 2016, si registra un notevole aumento (+10,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lievemente più marcato è il miglioramento semestrale registrato in termini di superficie utile abitabile (+11,0%); l’edilizia non residenziale mostra, invece, una riduzione dello 0,7%.

Continua la tendenza positiva del numero di abitazioni rilevata per i nuovi fabbricati, iniziata a partire dal secondo trimestre 2016. Si registra, infatti, una crescita del 3,3% nel terzo trimestre 2016, che accelera al 18,1% nel quarto, valore più elevato degli ultimi dieci anni. In termini di superficie utile, la crescita è del 3,2% nel terzo trimestre 2016 e del 18,9% nel quarto.

Nel 2016, dopo la fase di forte espansione rilevata in media nel 2015, l’edilizia non residenziale torna ad essere caratterizzata in generale da una contrazione, ad eccezione del terzo trimestre 2016 in cui si ha un aumento tendenziale dell’1,7%. Il quarto trimestre chiude l’anno 2016 con una diminuzione del 2,9%.

L'altra faccia della medaglia mostra tuttavia che in Italia c'è quasi mezzo milione di immobili in dissesto, parzialmente o totalmente inutilizzabili. Si tratta di oltre 450 mila costruzioni classificate, secondo i parametri catastali, come degradati. A lanciare l'allarme è Unimpresa che avverte sono 10 le province più a rischio, la maggior parte situate nel Sud del Paese. Spiccano alcune realtàanche del Nord-Ovest (Piemonte e Val d'Aosta). "Al di là delle preoccupazioni sul versante della sicurezza, l'area che abbiamo fotografato, ovvero degli immobili catastalmente rovinati, rappresenta una possibile fonte di sviluppo dell'economia, per il settore dell'edilizia e per tutto l'indotto, dall'arredamento agli accessori - commenta il Presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara - bisogna insistere anche per quanto riguarda la valorizzazione di alcuni beni sul fronte artistico e culturale, con tutto quello che se ne può trarre anche per il turismo".
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