Facebook Pixel
Milano 29-apr
34.296,31 0,00%
Nasdaq 29-apr
17.782,71 +0,36%
Dow Jones 29-apr
38.386,09 +0,38%
Londra 29-apr
8.147,03 0,00%
Francoforte 29-apr
18.118,32 0,00%

Lavoro, allarme sul numero ancora alto di infortuni e morti

67^ Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Presente Mattarella. L'ANMIL presenta un quadro ancora critico e sollecita interventi prevenzione

Economia, Welfare
Lavoro, allarme sul numero ancora alto di infortuni e morti
(Teleborsa) - E' ancora allarme per l'elevato numero di infortuni e morti sul lavoro in Italia. Il punto sulla sicurezza nel mercato lavorativo è stato fatto nel corso del weekend a cagliari, in occasione della 67ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, dall'ANMIL, l'associazione che tutela i lavoratori invalidi e mutilati.

Nel corso della giornata si è parlato di temi chiave come la sorveglianza sanitaria, la classificazione delle imprese, la situazione dei disabili al lavoro e le malattie professionali.

Sono stati in particolare richiamati gli ultimi dati pubblicati dall'INAIL a fine agosto, in base ai quali gli infortuni nei primi 8 mesi sono stati 422 mila, con un aumento dell'1,2% rispetto allo stesso periodo del 2016. Quelli mortali denunciati sono stati 682, con un incremento addirittura del 4,7%. Le malattie professionali denunciate sono invece in calo del 2,8%.

Alla celebrazione della Giornata dedicata alle vittime del lavoro è intervenuto anche il Presidente della repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha definito "inconcepibile" il numero di morti sul lavoro e soprattutto l'elevato numero di vittime fra i giovanissimi.

"Già nei mesi precedenti dell’anno in corso si erano registrati i primi segnali negativi sul fronte infortunistico, ma se la conferma dell'incremento delle denunce negli OPEN Data INAIL al 31 agosto 2017 non sorprende, non può neppure lasciare indifferenti", commenta il Presidente dell'ANMIL, Franco Bettoni.

Dai dati INAIL emerge anche che l'aumento degli infortuni è trainato soprattutto da alcuni settori, come industria e servizi (+2%) e dipendenti pubblici (+3,3%). "Quindi parliamo proprio di carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro più rischiosi", rimarca Bettoni, che cita anche il grande numeri di morti sul lavoro e sollecita "provvedimenti stringenti".

"Noi come ANMIL siamo pronti a fare la nostra parte e dare il massimo supporto per promuovere la cultura della prevenzione, ma questa lotta agli infortuni si vince solo operando tutti con un medesimo obiettivo: il rispetto della salute e della vita dei lavoratori", conclude.


Condividi
```