(Teleborsa) - Continua l’impennata del
settore manifatturiero dell’eurozona a novembre, con forti e più veloci espansioni della produzione e dei nuovi ordini, aiutate dalla crescita record dei nuovi ordini esteri a sua volta sostenuta dal maggiore aumento dei livelli occupazionali dal giugno 1997, data di inizio dell’indagine.
Questo è quanto emerge dal dato definitivo del sondaggio condotto mensilmente da Markit fra i direttori acquisto delle aziende. L’Indice finale IHS Markit PMI del Settore Manifatturiero dell'Eurozona
è aumentato a novembre a 60,1 punti, il valore quasi più alto nella storia dell’indagine, secondo solo all'incremento record di aprile 2000. Il PMI è adesso rimasto al di sopra della soglia neutra di non cambiamento di 50 per 53 mesi, con l’ultimo valore leggermente superiore alla precedente stima flash di 60.
A livello nazionale, la
Germania si conferma l'economia traino con un indice PMI di 62,5 punti (confermata la stima flash). Stupisce l'
Italia, che va a 58,3 punti sul massimo di 81 mesi. Bene anche la
Francia a 57,7 punti (57,5 la stima flash), mentre la
Spagna si porta a 56,1 punti (massimo su 129 mesi).
"L’indagine di novembre è stata indicativa di incrementi del PMI in tutte le nazioni - commenta
Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit - , si può quindi parlare della migliore performance del settore manifatturiero dell’eurozona dal picco raggiunto durante la bolla delle aziende dot-com, più di 17 anni fa. Solo una volta durante i venti anni di storia di questa indagine, nell’aprile del 2000, è stato riportato un valore PMI più alto".
"Senza ombra di dubbio le imprese si stanno espandendo rapidamente. La crescita occupazionale ha raggiunto il valore record di sempre e la tendenza degli investimenti commerciali sui macchinari è al rialzo. Questo suggerisce come le imprese manifatturiere prevedono che la ripresa si estenderà certamente nel 2018", conclude l'economista.