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Governo "quasi" nella pienezza delle funzioni: manca solo la fiducia

Giuramento, passaggio di consegne, consiglio dei ministri e di nuovo "tutti" al Quirinale per i festeggiamenti del 2 giugno

Economia, Politica
Governo "quasi" nella pienezza delle funzioni: manca solo la fiducia
(Teleborsa) - La crisi di governo più sofferta dalla nascita della Repubblica nell'ormai lontano 2 giugno 1946 si è così conclusa. Il nuovo governo di Giuseppe Conte a guida M5S-Lega formato grazie alla tenacia e, perché no, ai ripetuti cambi di rotta dei due azionisti Di Maio e Salvini trionfatori del voto del 4 marzo scorso, si può dire che sia nella pienezza delle funzioni, anche se manca il voto di fiducia di Camera e Senato. Paolo Savona c'è, ma non a capo del dicastero dell'Economia, proposta contestata che stava sfociando in una irreversibile crisi istituzionale, bensì a quello degli Affari Europei.

I ministri hanno giurato al Quirinale nelle mani del Presidente Mattarella, poi, si può dire di corsa, tutti a Palazzo Chigi per il tradizionale passaggio di consegne sancito dalla famosa campanella consegnata dal vecchio Premier Gentiloni al "nuovo". Praticamente neppure il tempo di un respiro ristoratore, ed ecco il primo Consiglio dei Ministri.

Breve, brevissimo, servito solo alla formalizzazione della nomina di Giorgetti a sottosegretario alla presidenza del consiglio e segretario del consiglio stesso. Poi lo sciogliete le righe, con Matteo Salvini, neo Ministro dell'Interno, che subito, come annunciato, si reca al Viminale. "Per lavorare subito, alla sicurezza", aveva detto il ministro al tempo stessovice presidente del consiglio e leader della lega.

Sia nella piazza del Quirinale che davanti a Palazzo Chigi molti i curiosi assieme a una moltitudine di giornalisti, cine operatori, e telecamere di operatori. Il primo a fermarsi è il ministro degli Esteri, Moavero Milanesi. "È la mia terza volta", dice soddisfatto sentendsi nelle vesti di veterano. Giovanni Tria, neoministro dell'Economia, rassicura: "In Italia nessuna forza politica vuole uscire dall'euro". Silenzioso, come del resto suo costume, Paolo Savona. E Salvini rivendica: "Savona è al posto giusto per ricontrattare le regole Ue".

Poi "Tutti" di nuovo al Quirinale al ricevimento per i festeggiamenti per il 72esimo anniversario della nascita della Repubblica.


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