(Teleborsa) - Le big bank statunitensi superano a pieni voti i nuovi stress test promossi dalla Federal Reserve.
La Banca Centrale americana ha concluso infatti che
le 35 maggiori banche del Paese sottoposte alla prova "sono fortemente capitalizzate e sarebbero in grado di prestare denaro a famiglie e imprese durante una grave recessione globale".
Lo
scenario più grave prevede una severa recessione globale, un balzo del tasso di disoccupazione USA di 6 punti percentuali fino al 10%, un picco della curva dei rendimenti dei Treasury, prezzi delle case in caduta del 30%, perdite del 65% sull'azionario e un PIL in contrazione di oltre l'8%.
In questa situazione quasi apocalittica le
perdite totali accumulate dalle suddette 35 banche in nove trimestri ammonterebbero
a 578 miliardi di dollari.
Dagli stress test è emerso che in un simile scenario il
coefficiente patrimoniale aggregato Tier 1 passerebbe da un livello effettivo del 12,3% registrato nel quarto trimestre del 2017 ad un minimo del 7,9% (era del 9,2% dopo gli stress test dello scorso anno).
Dal 2009, sottolinea la Fed, le 35 Istituzioni hanno incrementato complessivamente il proprio capitale di circa 800 miliardi di dollari.
I risultati diffusi ieri sera rientrano nel primo round di prove.
Il secondo è previsto per giovedì prossimo e riguarda i piani di distribuzione di capitali ai soci sotto forma di cedole e riacquisto di titoli propri.