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Scuola, autonomia differenziata? I sindacati dicono "no"

Secondo Anief l’idea di regionalizzare didattica e personale, già inserita nel DEF, rischia di ledere i principi della Costituzione

Economia, Welfare
Scuola, autonomia differenziata? I sindacati dicono "no"
(Teleborsa) - All’interno del Documento di Economi e Finanza, preludio della manovra economica 2019, è presente la volontà di introdurre la cosiddetta “Autonomia differenziata”, sulla falsa riga di ciò che stanno tentando di portare avanti alcune giunte.

Nel caso della scuola, i concorsi pubblici per il nuovo reclutamento del personale docente e Ata diverrebbero pertanto regionali e i contenuti didattici potrebbero essere più incentrati su discipline prettamente locali.

"Si ragiona come se la scuola pubblica italiana non fosse costituzionalmente un’entità nazionale, bensì territoriale" riflette Anief, che ricorda come, nell’ambito del processo di attribuzione delle competenze relative alle norme generali sull’istruzione, si debba tenere conto del rispetto degli articoli 3, 4, 16, 51, 97 della Costituzione, come ribadito dalla stessa Consulta in tema di reclutamento degli insegnanti, residenza professionale e servizi legati ai soli residenti.

Sulla base di tali premesse, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si dice "pronto ad impugnare qualsiasi norma che impedisca al personale della scuola la mobilità lavorativa in tutto il territorio nazionale: noi lo diciamo da tempo e lo ribadiamo ora, prima che l’idea si traduca in legge. Chiunque voglia trasformare la scuola, i suoi programmi e chi vi opera, in un affare locale, verrà portato nelle aule di giustizia per rendere conto di tale iniziativa incostituzionale e priva di quel senso dell’unità nazionale che ha da sempre caratterizzato l’istruzione pubblica italiana".
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