(Teleborsa) -
L'inflazione batte, anzi, abbatte i consumi. Nell'arco temporale che va dalla crisi del 2008 ad oggi, la
spesa mensile delle famiglie italiane è cresciuta appena del
3,4%, passando da una media di 2.480 euro a una media in 2.563,94 euro, mentre
l'inflazione ha galoppato di più, registrando una crescita del
15,8%.
La denuncia arriva da
Codacons, associazione che rappresenta e tutela i consumatori, in un'analisi che mette a paragone la crescita della spesa degli italiani e le dinamiche dell'inflazione dell'ultimo decennio.
"Ciò significa che l’incremento di
spesa in termini reali - si sottolinea - ha subito un
netto rallentamento: le famiglie in sostanza hanno reagito alla crisi economica del 2008 modificando profondamente le proprie abitudini di spesa, acquistando meno e dirottando i propri acquisti verso esercizi più economici come i discount, che non a caso solo negli ultimi 5 anni hanno visto le vendite crescere del 9,6%".
A farne le spese sono soprattutto gli
alimentari, con una spesa media per questa tipologia che ha subito una
contrazione dell'1,9%, passando da 466 a 457 euro mensili, mentre sono
cresciuti del 4,6% i consumi non alimentari da 2.014 euro a 2.107 euro.
La regione più "spendacciona" è la Lombardia con una media di 3.051 euro mensili a famiglia;
di contro la Calabria, con appena 1.807 euro di spesa mensile, è la regione dove le famiglie spendono meno. Ne deriva che una famiglia residente in lombardia spende mediamente 1.244 euro in più al mese per i propri consumi rispetto ad un nucleo calabrese, ossia il 68,8% in più. Ma differenze si riscontrano anche nella
ripartizione della spesa: al
Sud la quota di consumi dedicata agli
alimentari risulta sensibilmente più elevata rispetto al Nord.