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Salute, con il Progetto Advisor diagnosi oncologiche da analisi sangue o urine

Il progetto Advasire si avvale della spettroscopia Raman che permette di irraggiare il campione, attraverso uno spettro dall’ultravioletto all’infrarosso, raccogliendo la luce diffusa o riflessa dalle sue stesse molecole

Economia, Scienza e tecnologia
Salute, con il Progetto Advisor diagnosi oncologiche da analisi sangue o urine
(Teleborsa) - Diagnosi oncologiche direttamente dalle analisi del sangue o delle urine, attraverso l’utilizzo di apparecchiature mediche tecnologicamente avanzate e dal costo contenuto. Questo l’obiettivo del progetto Adviser, finanziato per 400mila euro dalla regione Lazio e coordinato dalla società di ingegneria informatica Kell srl, in collaborazione con ENEA, Consorzio ARES di Roma e Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi.

A beneficiare del dispositivo saranno le strutture oncologiche dei grandi ospedali, dei centri clinici, dei centri diagnostici pubblici e privati e dei laboratori di analisi, che attraverso questo apparecchio dovranno solo analizzare i campioni biologici dei pazienti.

Secondo Antonella Lai, ricercatrice ENEA del Laboratorio diagnostiche e metrologia e responsabile scientifica del progetto, si tratterebbe diUna tecnica diagnostica dall’elevata sensibilità e rapidità di risposta che permetterà di costruire un prototipo in grado di fare diagnosi sempre più accurate e soprattutto rapide, sia come tempo di analisi che di diagnostica precoce della insorgenza della malattia, rispetto alle tecniche time consumingattualmente utilizzate”.

Il progetto Advasire, insignito del Seal of Excellence’ nell'ambito del bando H2020 "SME: Accelerating market introduction of ICT solutions for Health, Well-Being and Ageing", assegnato dalla Commissione europea, si avvale della spettroscopia Raman su cui sarà incentrata l’attività dell’ENEA, forte dell’esperienza acquisita con il progetto Ue Rambo. La spettroscopia Raman permette di irraggiare attraverso uno spettro dall’ultravioletto all’infrarosso il campione, raccogliendo, poi, la luce diffusa o riflessa dalle sue stesse molecole. “Noi ci occuperemo proprio dell’interpretazione di questa luce riflessa – ha continuato Antonella Lai - ossia dei cosiddetti spettri elettromagnetici, per individuare e identificare i bio-marcatori tumorali di interesse”.

(Foto: © Anawat Sudchanham/123RF)
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