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Perdita biodiversità, Eurobarometro: cittadini europei sempre più preoccupati

Secondo l'indagine, aumenta la preoccupazione per la situazione dell'ambiente naturale, e c'è un consenso generalizzato (95%) sul fatto che proteggere la natura sia fondamentale anche per affrontare i cambiamenti climatici

Clima, Economia
Perdita biodiversità, Eurobarometro: cittadini europei sempre più preoccupati
(Teleborsa) - Una schiacciante maggioranza di europei, il 96%, è preoccupata per la perdita di biodiversità e appoggia un'azione dell'UE più incisiva per proteggere la natura, convinta che sia nostra responsabilità farlo. E' quanto risulta da un'inchiesta condotta dall'Eurobarometro tra il 4 e il 20 dicembre 2018, con interviste a oltre 27.000 cittadini nei paesi dell'UE, pubblicata oggi lunedì 6 maggio a Bruxelles.

UN PROBLEMA URGENTE E SOTTOVALUTATO- Secondo l'indagine, gli europei sono sempre più preoccupati per la situazione dell'ambiente naturale, e c'è un consenso generalizzato (95%) sul fatto che proteggere la natura sia fondamentale anche per affrontare i cambiamenti climatici; il 93% degli intervistati pensa che la nostra salute e il nostro benessere siano basati sull'ambiente naturale e sulla biodiversità, che secondo il 92% sono importanti anche per lo sviluppo economico di lungo termine. Il 91% considera la biodiversità indispensabile per la produzione di cibo, medicine e combustibili.

CRESCE LA CONSAPEVOLEZZA - L'indagine Eurobarometro, sottolinea la Commissione Europea in una nota, rivela un generale aumento della consapevolezza circa il significato della 'biodiversità' (oltre il 70% degli intervistati ha dichiarato di averne sentito parlare, anche se solo il 41% sa esattamente cosa significhi), della sua importanza, delle minacce a cui è sottoposta e delle misure per tutelarla.

i NEMICI DELLA BIODIVERSITA' - Le principali minacce percepite dagli intervistati per la biodiversità sono quelle legate all'inquinamento dell'aria, dei suoli e dell'acqua (67%); al secondo posto gli incidenti e catastrofi di origine umana (63%) e poi i cambiamenti climatici (58%).

La maggior parte degli europei è contraria a sacrificare o danneggiare la natura nelle zone protette sull'altare dello sviluppo economico: solo il 6% pensa che sia accettabile, mentre il 45% degli europei (e il 60% degli italiani) pensa che debba essere proibito, e un altro 45% (in Italia il 26%) accetterebbe questo sacrificio della natura solo per grandi progetti d'interesse pubblico e a condizione di compensare poi pienamente i danni.
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