(Teleborsa) - Commenti preoccupati arrivano sui
dati del PIL italiano pubblicati dall'ISTAT stamattina, che hanno evidenziato una
crescita zero dell'economia italiana. Un dato molto deludente che è stato commentato da
Confcommercio e
Confesercenti attribuendolo alla
stagnazione dei consumi.
Confcommercio ha evidenziato come "l'
economia italiana è bloccata, a causa di un'assenza di spunti concreti per una ripresa solida a breve termine che impone di collocare la variazione del PIL tra il -0,1% e il +0,1%". "L'assenza d'inflazione - continua la nota - evidenzia la
scarsa dinamicità di consumi, unica leva che potrebbe ridare un minimo di slancio, ma la
stabilità dei prezzi costituisce ancora il principale
sostegno del potere d'acquisto che, senza crescita non può svilupparsi adeguatamente". "In quest'ottica - conclude - è necessario che la prossima
legge di bilancio metta in campo
strumenti adeguati in grado di favorire, almeno nel 2020, una crescita che si avvicini all'1%. Eventuali
interventi sull'IVA, comprese fantasiose ipotesi di
"rimodulazione",
peggiorerebbero rapidamente la già fragile situazione attuale.
Idea simile per la Presidente di
Confesercenti,
Patrizia De Luise, che commenta: "Uno stop preoccupante, che conferma la stagnazione della nostra economia e
allontana gli obiettivi di crescita, serve un
intervento forte per eliminare questo clima d'incertezza in cui sta tornando il paese". "Per raggiungere livelli di crescita - continua - c'è bisogno di
un'accelerazione che potrebbe rivelarsi difficile dato che l'Italia difficilmente supererà questa fase di stagnazione". "Visto il contesto - conclude De Luise - la prossima
Legge di Bilancio deve segnare un
cambio di passo: per contrastare il ciclo negativo e' necessaria una manovra puntata con decisione alla crescita, che metta
più risorse sul piatto per lo sviluppo dell'economia. Occorre fare di più a partire dagli investimenti e dal credito, e per
cancellare i possibili aumenti dell'IVA previsti dalle clausole di salvaguardia: la strada da percorrere per restituire a famiglie ed imprese fiducia, il cui calo è il principale ostacolo alla ripartenza dell'economia".