(Teleborsa) - Torna
incerto il
futuro della
Pernigotti, la nota azienda di Novi Ligure (Alessandria) e dei suoi
lavoratori, circa 150. La proprietà
turca della storica azienda dolciaria italiana ha comunicato, poche ore prima della firma definitiva del contratto, prevista per oggi 30 settembre, alla cooperativa torinese
Spes il recesso dal
contratto preliminare - stipulato ad inizio agosto - per la cessione del comparto cioccolato-torrone. Una
"doccia fredda", come la definisce la stessa cooperativa, che segue anche la rottura della trattative tra il
Gruppo Toksos e Giordano Emendatori per la cessione a quest'ultimo del
comparto gelati.Scricchiolano,
dunque, i
due pilastri su cui si basava il piano di salvataggio della fabbrica, annunciato a inizio agosto dall'allora Ministro dello Sviluppo economico
Luigi Di Maio, cui è subentrato ora
Stefano Patuanelli. Per il presidente della Coldiretti
Ettore Prandini il fallimento delle trattative tra il gruppo
Toksoz, che è anche il maggior produttore mondiale di nocciole, e Spes è
"il risultato del circolo vizioso della delocalizzazione". Un perocorso "che inizia con l'acquisizione di marchi storici del Made in Italy, continua con lo spostamento all'estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e si conclude con la chiusura degli stabilimenti con effetti
sull'occupazione e sull'economia nazionale dal campo alla tavola".