(Teleborsa) - La
vendemmia 2019 si chiude con un calo della
produzione del 20% rispetto al 2018, ossia con un "
addio ad una bottiglia di vino Made in Italy su cinque", ma con una
qualità ottima e senza compromettere il primato mondiale nella produzione. E’ quanto emerge dal bilancio
Coldiretti presentato per la Giornata del Ringraziamento festeggiata a partire dal week end di San Martino dell’11 novembre e promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) per rendere grazie per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sulla nuova annata.
La vendemmia 2019 è iniziata quest’anno il
7 agosto, tra le più
anticipate dell’ultimo decennio, e dopo poco più tre mesi di raccolta lungo la Penisola ora restano da completare pochissime vigne di varietà tardive come l’Aglianico nelle aree interne di Basilicata e Campania o il Nebbiolo in altitudine del Piemonte e della Valtellina.
Per Coldiretti è stata
"un'annata di buona/ottima qualità", con una stima d
i 44,3 milioni di ettolitri di produzione Made in Italy destinata per circa il 70% a vini
Docg, Doc e Igt , con
332 vini a Denominazione di origine controllata (Doc),
73 vini a Denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e
118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante
30% per i vini da tavola. Ad insidiare il
primato italiano ci provano i
cugini francesi con 42,2 milioni di ettolitri, mentre la
Spagna, più distanziata, si ferma a
37 milioni di ettolitri. (Foto: Per gentile concessione del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano)