(Teleborsa) -
L'illegalità ha un costo di oltre 30 miliardi per le imprese del commercio e dei pubblici esercizi ed il suo valore è in
costante crescita (
+1,4% quest'anno a 30,2 miliardi). E' quanto emerge dall'indagine diffusa in occasione della
Giornata di Confcommercio "Legalità ci piace", concentrata sui temi della contraffazione e dell''abusivismo.
Assieme a
Carlo Sangalli, Presidente dell'associazione che rappresenta il settore del commercio, è presente all'evento in corso a Roma il Ministro dell’Interno
Luciana Lamorgese.
"Contraffazione e abusivismo
sono due piaghe che certo penalizzano in particolare i nostri settori, ma che i
ndeboliscono tutta la filiera del Made in Italy e la salute del sistema Paese, sovvenzionando le catene della criminalità organizzata", ha affermato Sangalli, ricordando che questi "fenomeni hanno anche una
preoccupante ricaduta sociale che è difficile da quantificare, ma non è meno pesante da valutare”. Di qui l'appello alle istituzioni al contrasto della criminalità, con l’inasprimento dell’impianto sanzionatorio e l'intensificazione dei controlli e dell’attività repressiva, ma anche con la diffusione della cultura della legalità.
Un valore che si raggiunge sommando una serie di voci collegate all'illegalità:
abusivismo nel commercio (8,7 miliardi di euro),
abusivismo nella ristorazione (6,6 miliardi),
contraffazione (4,1 miliardi),
taccheggio (3,8 miliardi), la
criminalità in genere (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) che costa 6 miliardi ed i costi per la
cyber criminalità che assorbono circa 1 miliardo.
Va tenuto conto che, a causa dell'illegalità, le
imprese ricevono un danno in termini di
minor fatturato e valore aggiunto per 4,9 miliardi (-6,4%), che mette sono
a rischio 197 mila posti di lavoro.
Guardando all'indagine condotta da Confcommercio,
una delle cause della diffusione dell'illegalità è il
web, attraverso il quale passa gran parte dell'intrattenimento (musica, film, abbonamenti tv) e quasi la metà dei servizi turistici (alloggio, ristorazione, trasporti).
In Italia la contraffazione è in continua crescita: nel 2019 quasi
1 consumatore su 3 ha acquistato un prodotto contraffatto o usufruito di un servizio illegale. Le
ragioni che sottostanno all'acquisto sono sostanzialmente di
natura economica (82% delle risposte), ma quel che più preoccupa è che l'acquisto di merce illegale è in gran parte
ritenuto normale (nel 73% dei casi).