(Teleborsa) - "Nel nuovo piano non è prevista alcuna assunzione e
Unicredit è una banca nella quale le
lavoratrici e i lavoratori hanno già fatto molti sacrifici: gli
8.000 esuberi inseriti nel nuovo piano industriale si andrebbero ad aggiungere ai 26.650 posti di lavoro tagliati a partire dal 2007. Stesso discorso per gli
sportelli: ne sono stati chiusi 1.381 e Mustier ne
vorrebbe chiudere altri 500, recidendo ancora di più il rapporto con la clientela e il legame col territorio"
Così il
segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, dopo la presentazionel 17% delle filiae del piano industriale Unicredit, che prevede un taglio del 12% della forza lavoro nell'ambito del Gruppo (8.000 posti) e dli (500 unità).
Alla conferenza stampa per la presentazione del Piano,
Mustier non ha dato i dettagli del taglio per quanto riguarda l'Italia, sottolineando che "sono state avviate le trattative con i sindacati," ed ha affermato che "saranno socialmente responsabili".
"Sono
pronto a confrontarmi pubblicamente, anche in uno studio televisivo, con Mustier e chiedo alla politica di intervenire nell’interesse del Paese", ha concluso il segretario generale della FABI.