(Teleborsa) -
Redditi in recupero per le famiglie italiane, ma restano ancora lontani dai livelli pre-crisi e
non eliminano le disugliaglianze. E' la fotografia scattata dall'
Istat in un rapporto sulle condizioni di vita delle famiglie.
Nel 2017, il
reddito netto medio delle famiglie si è attestato a
31.393 euro annui, in
crescita del 2,6% in termini nominali ed in
aumento dell'1,2% quanto a
potere d'acquisto (in rallentamento dal +2,1% dell'anno prima). I
redditi familiari medi in termini reali (esclusi gli affitti figurativi) sono cresciuti di più al Centro (+1,5%) e nel Nord-ovest (+1,4%) rispetto al Mezzogiorno (+1,1%) e al Nord-est (+0,6%). I maggiori incrementi si osservano per le
coppie senza figli (+3,2%) e per le persone sole (+2,6%), seguono le coppie con figli (+1%); in riduzione invece i redditi familiari reali per le
famiglie monogenitore (-1,1%).
Le disuguaglianze non si riducono, poiché il reddito totale delle famiglie più abbienti continua a essere più di sei volte quello delle famiglie più povere. Il
reddito familiare netto mediano si attesta a
25.426 euro , pari a 2.120 euro al mese, con una
crescita dell'1,3%.
Nel 2018, è stabile la quota di
individui a rischio povertà resta ferma al
20,3%, ma
si riduce la popolazione a
rischio povertà o esclusione sociale al 27,3% dal 28,9%, per una minore incidenza di situazioni di grave deprivazione materiale. Il
Mezzogiorno rimane l’area con la
percentuale più alta di individui a rischio di povertà o esclusione sociale (45%).
Guardando al fisco,
l’aliquota media del prelievo fiscale sul reddito a livello familiare è
pari al 19,5%, stabile rispetto all'anno precedente, mentre il
cuneo fiscale e contributivo medio è pari al 45,6%. Il costo del lavoro dipendente infatti è in media pari a 31.783 euro, ma la retribuzione netta è poco più della metà (17.277 euro).