(Teleborsa) - I rappresentanti dell'
Europarlamento, della
Commissione europea e della Presidenza di turno finlandese del
Consiglio UE hanno raggiunto un
accordo politico a
Bruxelles nel negoziato a tre ("trilogo") sulla revisione della direttiva sulla
qualità dell'acqua potabile. Si tratta del primo caso di una
"iniziativa cittadina" (l'iniziativa "Right2Water") pienamente convertita in legislazione europea dopo la raccolta delle firme (
almeno un milione in almeno sette Stati membri).
L'accordo prevede
limiti più severi per la presenza nell'acqua potabile di
sostanze chimiche pericolose come
piombo e il cromo, e, per la prima volta, altri limiti anche per gli
interferenti endocrini come il bisfenolo A, e per gli
inquinanti industriali del gruppo
Pfas (Sostanze Perfluoroalchiliche). Definite come sostanze chimiche "eterne" per via della loro persistenza senza degradazione nell'ambiente e negli organismi, le
Pfas sono circa 4.700 sostanze che emesse nei processi industriali legati alla produzione di tessuti idrorepellenti, materiali semiconduttori e vernici. Nel
corpo umano, provocano danni al metabolismo, alla tiroide, al sistema immunitario e ai processi ormonali.
Soddisfazione espressa dal Ministro dell'Ambiente,
Sergio Costa, che ha parlato di
"un buon accordo" di cui
l'Italia è stata "un alfiere". "Adesso la chiusura dell'accordo con Commissione e Parlamento, che sarà ratificata all'inizio dell'anno", ha precisato il Ministro nel sottolineare che "è una grande soddisfazione vedere che è stato fissato
il limite di 0,1 microgrammi per litro come soglia massima in tutti i paesi europei" per la presenza di
Pfas nell'acqua potabile. "Questa mi sembra una
grande conquista che va salutata con piacere per tutta l'Europa e che riconosce anche
tutto il lavoro che l'Italia ha fatto", ha concluso Costa.
L'accordo prevede inoltre un
libero accesso del pubblico all'acqua potabile negli edifici pubblici e maggiori diritti di informazione per i consumatori.