(Teleborsa) -
Un'altra Authority paralizzata con l'azzeramento del CdA ed il conseguente
commissariamento. Dopo le tlc, la privacy e l'anticorruzione è la volta del
Gestore dei servizi elettrici, l'autorità a controllo pubblico che si occupa dello sviluppo delle rinnovabili in Italia, un polo che vale 14 miliardi di euro.
Il
decreto Milleproroghe, approvato dal Governo con la formula "salvo intese", ha disposto il
commissariamento del GSE, a causa dell'impossibilità di funzionare per i ben noti
contrasti dei vertici della Spa "pubblica", i cui compiti principali sono erogare incentivi a favore della produzione di energia da fonti rinnovabili e promuovere l'efficienza energetica.
Nel provvedimento, infatti, spunta anche l'articolo "Disposizioni in materia di organizzazione di GSE" (art.44), che prevede la
nomina entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto,
da parte del CdM, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’economia e delle finanze, di un commissario per la società GSE S.p.A., che
resterà in carica fino all'approvazione del bilancio dell’esercizio 2020. E, naturalmente, si dispone la contestuale
decadenza del CdA a partire dalla nomina del nuovo commissario.
Il decreto affida al commissario
poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della società, disponendo un compenso in linea con quello previsto per la carica di amministratore delegato nelle società pubbliche.