(Teleborsa) - "Il
taglio del cuneo fiscale potrebbe dare un impulso rilevante ai consumi, pari a
circa 3 miliardi di euro in più all’anno". È quanto emerge dalle stime elaborate da CER per Confesercenti.
Per
rendere permanenti questi impulsi e per aumentarne auspicabilmente le dimensioni - si legge nella nota ufficiale. occorre però andare oltre, approntando una riforma complessiva del
sistema fiscale nel nostro Paese.L’intervento IRPEF in via di attuazione ha infatti l’indubbio pregio della certezza e della immediata fruibilità, come già fu per il Bonus del 2014, di cui si replicano di fatto le modalità di erogazione. Resta e
scluso, però, il mondo del lavoro autonomo, che si vede anzi sottrarre risorse già stanziate: la stretta alla flat tax contenuta nell’ultima legge di bilancio ha infatti tagliato
circa 1,6 miliardi di euro di benefici fiscali ai lavoratori autonomi. Risorse sufficienti per riconoscere a piccoli imprenditori, professionisti e partite IVA fino a 35mila euro di reddito il nuovo bonus fiscale, coinvolgendo
1,4 milioni di soggetti.“Il taglio del cuneo fiscale darà un contributo anche alla crescita dell’economia,
ma l’esclusione dei lavoratori autonomi dal bonus rimane inaccettabile”, dichiara
Patrizia De Luise, Presidente di Confesercenti. “L’articolo 53 della Costituzione dice che ognuno deve concorrere alle
spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva. Non si capisce dunque perché, a parità di capacità, l’onere del fisco debba variare in base alla tipologia di lavoro. E non si usi la scusa dell’evasione, un fenomeno da combattere con forza, non da utilizzare come giustificazione
per un diverso trattamento fiscale degli autonomi”."Fermo restando il
problema dell’evasione – conclude De Luise -, dobbiamo lavorare anche sulla ‘visione’: bisogna abbandonare la
logica dell’emergenza e ragionare sul medio e lungo periodo".