(Teleborsa) -
Importante rimbalzo per le quotazioni del petrolio, che risalgono dai minimi toccati la vigilia. Il
Brent stamattina risale dell'8,47% a 37,29 dollari al barile, mentre il
Light crude avanza dell'8,87% a 33,89 dollari.
Una performance che sembrerebbe perlopiù dovuta ad un
rimbalzo di carattere tecnico, motivato da ricoperture, mentre
non si spengono le tensioni del mercato petrolifero, con l'Arabia Saudita che va avanti con la guerra dei prezzi.
La compagnia petrolifera del regno
Saudi Aramco alzerà la sua produzione al massimo, raggiungendo un output di
12,3 milioni di barili al giorno a partire da aprile, rompendo definitivamente ogni coordinamento con gli altri produttori Opec e non Opec, in quella che oramai è una vera e propria
guerra dei prezzi al ribasso.
L'aumento netto è pari a 2,6 milioni di barili rispetto a
livelli produttivi attuali pari a circa 9,7 milioni di barili e sopra la
massima capacità sopportabile dall'Arabia Saudita indicata in
12 milioni di barili. Riyad, dunque, per incrementare la produzione,
attingerà alle sue scorte, inondando il mercato di barili a basso prezzo. Nel fine settimana l'Arabia aveva infatti annunciato un
massiccio taglio del prezzo, facendo colare a picco le quotazioni sui mercati internazionali di circa il 30%.
(Foto: Raimond Castillo / Pixabay)