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Confesercenti: bene Cura Italia e dl Rilancio ma ora servono semplificazioni

L'associazione in audizione in Commissione Bilancio alla Camera.

Economia, Turismo
Confesercenti: bene Cura Italia e dl Rilancio ma ora servono semplificazioni
(Teleborsa) - Con i decreti Cura Italia a Rilancio andiamo verso "l'espansione di bilancio più ampia mai operata dal nostro Paese dall'avvio del percorso di convergenza ai parametri di Maastricht. L'intervento però potrebbe essere insufficiente se non verranno semplificate e snellite le procedure attuative". Cosi' Confesercenti, in occasione dell'audizione sul dl Rilancio presso la commissione Bilancio della Camera dei deputati.

Per Confesercenti "emerge un'enorme gamma di interventi, tanto da toccare tutti i possibili settori: da ciò il rischio di misure a pioggia troppo frammentati. Il contributo a fondo perduto andrà a 2,6 milioni di soggetti, con un importo medio di appena 2.400 euro. Il credito di imposta per locazioni a 750mila soggetti, con un beneficio medio di 1.600 euro"

È "prioritaria però la semplificazione di tutte le procedure attuative, pena l'impossibilità ad utilizzare gli strumenti introdotti. Si registra infatti una forte crescita della complessità burocratica, in particolare sul lavoro". "In generale – spiega Confesercenti – occorre prevedere sgravi contributivi per tutte le imprese che riorganizzano il lavoro aziendale attraverso nuove modalità, non solo in lavoro agile".

Per il turismo, invece, serve "un Piano straordinario, di ampio respiro e con un forte impegno di investimenti pubblici". Per l'associazione il tax credit vacanze "è ancora inadeguato alla necessità: le soglie previste sono troppo basse e poco incentivanti per il settore".

Infine, per Confesercenti "rimane da correggere l'asimmetria tra piccole e grandi imprese. Le risorse a favore delle imprese minori sono circa 12 miliardi di euro, meno di un quarto del totale. E l'85% del credito agevolato e' andato alle imprese di maggiori dimensioni. C'è il forte rischio che le piccole imprese siano da un lato costrette a farsi carico del massimo costo del Coronavirus e allo stesso tempo di ricevere un sostegno finanziario inferiore a quanto necessario: una combinazione che potrebbe portare alla chiusura di migliaia di imprese".
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