(Teleborsa) - Ammontano a
31 milioni le presenze turistiche italiane e straniere
perse a maggio per effetto dell'emergenza
coronavirus che ha praticamente azzerato i flussi dei viaggiatori come pesanti effetti sull'economia.
È quanto emerge da una analisi della
Coldiretti sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che, senza l'attesa riapertura tra regioni e alle frontiere ai turisti,
il commercio non riparte come evidenziano anche i dati di Confcommercio.
L'impatto economico a maggio è stato infatti drammatico con
l'azzeramento della spesa turistica e una
perdita stimata dalla Coldiretti in quasi
8 miliardi di euro per l'alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping che ha colpito bar, ristoranti e negozi.
A pagare il conto più salato è l'alimentare con il cibo che - sottolinea la Coldiretti - è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
La stessa Coldiretti ha stimato
un calo delle presenze dell'80% in agriturismo per il ponte del 2 giugno. Come rileva l'Associazione la ripresa procede con grande rilento anche per il turismo nelle campagne con grandi difficoltà per l'offerta di alloggio mentre l'attività di ristorazione è ridotta al minimo.