(Teleborsa) - I bilanci di
sostenibilità sono poco trasparenti, spesso
incomprensibili dai consumatori, e nella maggior parte dei casi vengono redatti dalle imprese solo per ottemperare ai propri doveri, senza tuttavia la volontà di comunicare agli utenti il loro reale
impegno in favore della sostenibilità.
Lo affermano le associazioni
Adiconsum,
Adoc,
Federconsumatori e
Comitas partner di
ConsumerLab, ente di ricerca che promuove la cultura della sostenibilità.
Una indagine condotta da
ConsumerLab sui bilanci di sostenibilità di 1.500 aziende italiane, evidenzia come questi siano spesso paludati, autoreferenziali, prolissi, e non hanno alcuna utilità per i Consumatori – spiegano Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Comitas in una nota – l’80% delle
aziende medio/grandi non li redige, e chi lo fa scrive bilanci che non sono utili alla reputazione, non favoriscono scelte consapevoli, non promuovono la cultura diffusa della
Sostenibilità.
Le
associazione denunciano che spesso i bilanci evitano una narrazione semplice, accessibile, preferiscono
autoreferenzialità e genericità, perdendosi in luoghi comuni e frasi ad effetto con poco fondamento. Evitano o accennano di programmare concreti cambiamenti, senza determinare la vera affermazione di un nuovo modo di produrre e connettersi alla Società.
I
Bilanci di queste Imprese non possono essere efficaci per i Consumatori – spiega ConsumerLab – e non hanno quindi effetti sulla Società, sul Territorio e sul Mercato, e i dati diffusi oggi
dall’Istat confermano quanto sia ancora debole l’impegno sugli obiettivi di sviluppo sostenibile tra le Imprese trainanti del nostro sistema produttivo.