(Teleborsa) - "L’attuale assetto del
Sistema Sanitario, sia a livello economico che sociale, appare prospetticamente sempre meno sostenibile a causa di fenomeni quali
sindemia, ossia l’interazione tra l’elevata diffusione delle malattie croniche e la pandemia,
l’insufficienza del funding, i
crescenti bisogni di cura dei cittadini, acuiti e ridefiniti da covid 19 e le richieste di personalizzazione dei percorsi di cura sempre più marcate". Lo ha detto
Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di
Intesa Sanpaolo RBM Salute, partecipando al webinar
"Ricerca, innovazione e sostenibilità il contributo degli attori privati" nel corso del
Forum Risk Management in Sanità."La
pandemia - osserva Vecchietti - ha
riaffermato la centralità assoluta della salute che, come emerge dal IX Rapporto sulla Sanità Pubblica, Privata e Intermediata, realizzato dalla Fondazione Censis e da Intesa Sanpaolo RBM Salute, costituisce per quasi sette italiani su dieci la principale fonte di preoccupazione per il proprio futuro. Appare quindi sempre più necessario implementare un Sistema Sanitario Integrativo, basato sui Fondi Sanitari e le Assicurazioni, che possa “intermediare” la spesa sanitaria pagata direttamente dai cittadini per le cure erogate al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale ampliando la capacità assistenziale del Sistema Sanitario del nostro Paese.
Intesa Sanpaolo RBM Salute ha scelto di impegnarsi per contribuire al processo di digitalizzazione della sanità italiana che favorirà il ricongiungimento dei percorsi di cura tra
pubblico e privato, l’ottimizzazione delle risorse e la riduzione della sovrapposizione tra
prestazioni pubbliche e private"."Lavorare per una
reale attuazione di massa della telemedicina e della domiciliazione delle cure, già promosse dall’assicurazione sanitaria durante la pandemia, può diventare un
fattore chiave per la
sostenibilità del sistema sanitario del nostro Paese e per l’innalzamento della qualità delle cure garantite ai cittadini. Investire maggiori risorse sui protocolli di diagnosi precoce attraverso la mappatura dei rischi con metodiche di analisi genomica ridurrà l’incidenza prospettica dei cosiddetti big killer, le patologie più diffuse tra la popolazione. Gli strumenti di predictive underwriting e adaptive pricing consentiranno alle compagnie la definizione di polizze assicurative personalizzate che operino a protezione della
mappatura dei rischi dell’assicurato", conclude Vecchietti.
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