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Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo insieme per sostenere microimprese

Al via una iniziativa congiunta per offrite l'accompagnamento al credito e la soluzione al periodo di difficoltà

Finanza
Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo insieme per sostenere microimprese
(Teleborsa) - L'Arcidiocesi di Torino e Intesa Sanpaolo hanno presentato oggi un’iniziativa congiunta per sostenere le microimprese ed i lavoratori autonomi del territorio, particolarmente colpiti dalla pandemia e dall’incertezza economica. La collaborazione vuole offrire un servizio di accompagnamento al credito, permettendo loro di riprogrammare un futuro lavorativo.

L’iniziativa è stata presentata oggi in live streaming da Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo, Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, Tom Dealessandri, Presidente della Fondazione Don Mario Operti, e Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo.

Il progetto è coordinato dalla Fondazione don Mario Operti Onlus, "braccio operativo" dell’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, che rafforzerà la dotazione del Fondo So.rri.so, nato per cotrastare gli effetti sociali ed economici della pandemia. All’iniziativa hanno aderito tutte le Associazioni di categoria delle piccole imprese e Compagnia di San Paolo, che svolgeranno un ruolo di divulgazione agli interessati.

I territori coinvolti coincidono con il perimetro dell’Arcidiocesi di Torino: 137 Comuni della Città metropolitana, 15 in provincia di Cuneo e 6 in provincia di Asti.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo metterà a disposizione un numero selezionato di filiali per l'erogazione del servizio, che si concretizza in un supporto professionale per la valutazione dei progetti e nell'erogazione di finanziamenti rimborsabili in massimo 6 anni, ad un tasso agevolato dello 0,4% grazie alla garanzia prestata dalla Fondazione Operti, moltiplicata da Intesa Sanpaolo.

Dai dati Ires Piemonte emerge la drammatica situazione in cui versa oggi il tessuto socioeconomico piemontese: oltre 33.000 aziende colpite e quasi 100.000 lavoratori in CIG, per una spesa stimata di circa 182 milioni di euro. Numeri che si accompagnano ad un netto calo delle assunzioni (174mila in meno rispetto al 2019) ed all'elevato numero di famiglie in difficoltà (15,1 famiglie piemontesi ogni 1.000 hanno chiesto il Reddito di emergenza).

"Il lavoro è la prima emergenza sociale. Era un nodo critico già prima dello scoppio violento della pandemia; oggi lo è diventato drammaticamente", ha affermato l'Arcivescovo di Torino, Monsignor Nosiglia, ricordando che "senza le imprese non può esistere lavoro" e che l'iniziativa vuole porsi quale "gesto concreto, complementare alle tante iniziative pubbliche e private" lancate per contrastare l'emergenza.

"Il dialogo di Intesa Sanpaolo con gli enti che hanno a cuore il sostegno sociale delle nostre comunità ha radici lontane", ha ricordato il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, aggiungendo "siamo orgogliosi di poter dare subito il via ad un’iniziativa congiunta molto concreta. Essere una Banca d’impatto ci permette infatti di dare ascolto e risposta ad esigenze che vanno oltre alla tradizionale attività creditizia, ma che reputiamo fondamentali per il benessere comune”.
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