(Teleborsa) - Il
Consiglio degli Stati della
Svizzera ha approvato ieri (giovedì 4 marzo, ndr) un aumento a
10 miliardi di franchi del credito destinato alle imprese in difficoltà a causa della crisi da
coronavirus, i cosiddetti "casi di rigore". La camera alta del Parlamento elvetico non ha imposto veti al governo nella gestione della pandemia.
Ad essere aiutate saranno anche le imprese fondate prima di ottobre 2020 – non solo quelle nate fino all'1 marzo – e ha incrementato dal 70 all'80% la quota a carico della Confederazione (il resto sarà finanziato dai singoli Cantoni) per gli
aiuti alle imprese con un
fatturato fino a 5 milioni. Per quelle più grandi, che saranno interamente sostenute dal governo federale, è stata fatta eliminata la soglia massima di 10 milioni per singola società, ma solo a determinate condizioni e con l'opzione di una restituzione.
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