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Ex Ilva, i sindacati proclamano uno sciopero dei lavoratori il 12 marzo

Economia
Ex Ilva, i sindacati proclamano uno sciopero dei lavoratori il 12 marzo
(Teleborsa) - Le segreterie provinciali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Usb hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dell'ex-Ilva a Taranto per il 12 marzo. I sindacati organizzeranno un presidio alla Prefettura e davanti alla sede della società dalle 8 del mattino. Per i sindacati "è imprescindibile e riveste particolare urgenza definire un'ulteriore misura a carattere straordinario per il sostegno delle retribuzioni dei lavoratori, per i quali non è più possibile tollerare penalizzazione alcuna sul piano economico".

"Giova ricordare – sottolineano in una nota Fim, Fiom, Uilm e Usb – che, anche per il tramite del sindaco di Taranto, la società si adoperava a disporre un'anticipazione straordinaria degli emolumenti necessari, per l'arco temporale strettamente necessario al valicare il vuoto causato dal ritardo del decreto da parte del governo". A questo si è aggiunto che "il quadro delle retribuzioni si è pericolosamente complicato a fronte di quanto riscontrato in queste ore sul problema dell'elaborazione dei flussi da parte di Ilva verso INPS, che stanno causando e causeranno gravissimi e imprudenti ritardi sui pagamenti della cassa integrazione per quasi la totalità dei lavoratori".

Per questo, hanno ribadito i sindacati, "non possiamo più sopportare il pesante clima di incertezza sul futuro e sulle retribuzioni che, a partire dai ritardi sul provvedimento di integrazione salariale e per tutte le ragioni legate al protrarsi della vertenza stessa dell'ex-Ilva, ha esasperato gli animi e inquietato la fiducia verso il futuro. Tutto questo stato di fatti non è più ammissibile". Nell'attesa che il governo "vari il decreto sostegno con il provvedimento di integrazione salariale, Fim Fiom Uilm e Usb sollecitano la riunione che si auspica i commissari straordinari convochino già dalle prossime ore, per convalidare, così come avvenuto il 12 febbraio, una misura eccezionale che consenta, seppure in parte, il sostegno economico ai lavoratori e alle loro famiglie". Se durante i presidi – hanno concluso – "non intervenissero elementi utili a snaturare i problemi causati ai lavoratori, l'assemblea assumerà ulteriori e più incisive iniziative a sostegno delle legittime rivendicazioni".
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