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Crediti deteriorati, Crif: in contrazione i tassi di default grazie a sostegni e moratorie

Economia
Crediti deteriorati, Crif: in contrazione i tassi di default grazie a sostegni e moratorie
(Teleborsa) - Gli interventi straordinari varati dalle Istituzioni per minimizzare gli impatti dell’emergenza sanitaria hanno avuto un rilevante impatto sul mercato degli NPE (Non Performing Exposure) che trova riscontro anche nella contrazione dei tassi dei default sui crediti a famiglie e imprese. Nel 2021 l’effetto sul contenimento del rischio di credito ha però iniziato ad attenuarsi progressivamente tanto che, dall’analisi sulle scadenze delle moratorie in essere, senza considerare gli effetti del decreto Sostegni bis e quindi le relative potenziali proroghe, sussistono solo circa il 28% del totale dei provvedimenti attivati (Banche e Credito al consumo). Le previsioni sono che a ottobre 2021 le moratorie ancora attive saranno meno del 10% rispetto al perimetro totale dell’iniziativa.

Questo il quadro che emerge dalla seconda edizione dell’Osservatorio NPE realizzato da CRIBIS Credit Management (società del Gruppo CRIF specializzata nella gestione dei processi di Collection e di NPL management) che si pone l’obiettivo di fornire una visione complessiva e costantemente aggiornata del mercato rispetto al rischio di credito, alle performance di recupero e alle dinamiche dello stock degli NPE.

“In merito all’analisi svolta in partnership con Credit Village, focalizzata sull’andamento delle cessioni, rileviamo che la dinamica non è arrestata e il volume di transato nel 2020 è sostanzialmente equivalente a quello del 2019. Sono invece aumentate le transazioni in ambito UTP (un quinto del totale transato) coadiuvate dall’ingresso sul mercato di Fondi chiusi dedicati. Per quanto riguarda invece le cessioni GACS, i dati mostrano come lo strumento abbia consentito lo sviluppo del mercato e continui ad avere un ruolo determinante in termini di quota relativa, rappresentando il 40% del totale transato. Lo strumento GACS ha permesso l’evoluzione e quindi lo sviluppo del mercato secured, che era bloccato prima dell’introduzione di questo strumento e che invece oggi si attesta come il mercato di riferimento per gli investitori. Ci aspettiamo che il mercato prosegua con intensità nei prossimi mesi, dando continuità ai trend di crescita nel segmento UTP”, ha commentato Alberto Sondri, CRIBIS Credit Management Executive Director.

“I risultati consolidati del 2020 hanno nettamente superato quelle che erano le previsioni pre Covid – ha commentato Roberto Sergio, AD di Credit Village e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Nazionale NPE Market - Nonostante la pandemia il mercato ha retto in pieno grazie, soprattutto, agli investitori italiani che hanno continuato a credere e a investire nel settore, tanto che l’ultimo anno si è chiuso con un numero di transazioni superiore al 2019 e con circa 10 miliardi in più rispetto alle stime elaborate prima dell’emergenza sanitaria. La vivacità del mercato si conferma anche nel primo trimestre 2021 con volumi e numero di operazioni superiori rispetto allo stesso periodo 2020. Continua a crescere, infine, l’interesse degli investitori verso portafogli UTP”.
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