(Teleborsa) - L’assegnazione dei
fondi previsti dal Next Generation EU invertirà la storica posizione di contributore netto da sempre detenuta dall'Italia nei confronti del bilancio comunitario. Ciò è già in sé sufficiente a segnalare la necessità di un
radicale miglioramento nella gestione della spesa a valere sulle risorse di provenienza europea".
Lo ha affermato il
Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, aprendo i lavori del 66° Convegno di studi amministrativi di Varenna, su "Transizione ecologica, innovazione digitale e inclusione sociale: la realizzazione del Next Generation EU".
"Dovranno essere
superate - sottolinea - le tradizionali
difficoltà nell’utilizzo dei fondi, a partire dalla scarsa capacità del loro impiego integrale, che la Corte dei conti ha potuto riscontrare nell’esercizio delle proprie funzioni di controllo e giurisdizionali". Per la magistratura contabile, inoltre, "occorrerà migliorare la percezione della rilevanza dei finanziamenti assegnati che consentiranno di
sciogliere i nodi di riforme necessarie per la ripartenza e la crescita del Paese.
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Le risorse pubbliche sono preziose e limitate - ricorda Carlino - e, in un momento nel quale ogni Paese è impegnato nello sforzo di rilancio, vanno
rivolte a iniziative e settori d’intervento
che richiedono una spinta pubblica a sostegno sia della ripresa dalla pandemia, sia delle priorità a lungo termine da cui l’Unione europea non può prescindere".
Per la Corte, dunque, occorre "
assicurare l’efficienza della spesa e l’effettivo raggiungimento degli obiettivi, scongiurando lo
spreco di risorse pubbliche e, in radice, la possibile richiesta di restituzione degli importi (claw-back) da parte dell’Unione che, come è facile intuire, esporrebbe le finanze nazionali a
conseguenze di rilevante gravità".